È stato proprio un incontro di alto livello quello avvenuto alla Camera, alla presenza della Presidente Boldrini e del Presidente Grasso, con il Primo Ministro del Canada Justin Trudeau. Nella Sala della Regina, inoltre, hanno assistito all’evento anche ministri del Governo italiano e di quello canadese, una delegazione di imprenditori italo-canadesi e i rispettivi ambasciatori McGovern e Taffuri. Il Presidente Trudeau era reduce dal G7 di Taormina e dalla visita compiuta ad Amatrice, dove ha annunciato la donazione di 2 milioni di dollari canadesi da parte del governo di Ottawa come contributo per la ricostruzione. Il saluto iniziale della Presidente Boldrini ha saputo cogliere le ragioni specifiche di quel “rapporto speciale” che intercorre tra Italia e Canada, come anche il Presidente Grasso ha poi fatto. In particolare, Boldrini e Grasso hanno sottolineato il debito di riconoscenza che l’Italia ha verso il Canada per avere accolto e saputo integrare, in diverse fasi storiche, centinaia di migliaia di italiani in cerca di migliori condizioni di vita, che oggi contribuiscono al progresso del loro Paese di adozione. Un punto particolare di saldatura è quello dell’apertura e della responsabilità verso i migranti, che vede l’Italia impegnata a salvare vite nel Mediterraneo e il Canada accogliere circa 300.000 persone, di cui 30.000 coperti da protezione internazionale. I Presidenti delle Camere hanno poi richiamato gli esempi dati dal Canada e dal suo attuale Governo sul piano delle sfide multiculturali, dell’impegno per il cambiamento del clima, delle politiche di parità di genere e del rinnovamento della politica. La conferenza del Presidente Trudeau sul tema “Progress in a World of Change” ha risposto pienamente alle attese. Egli si è particolarmente soffermato su tre punti: la solidità dei rapporti tra i due Paesi, cementati dalla presenza e dal lavoro di una folta comunità di italiani in un Paese che gli europei hanno conosciuto proprio a seguito delle prime esplorazioni di navigatori italiani; il valore del partenariato strategico sul piano commerciale, incardinato nell’accordo CETA, in via di approvazione dal nostro Parlamento, che rappresenta un modello di riferimento di come si possa raggiungere un accordo commerciale rispettando l’autonomia degli Stati e la diversità delle forme di iniziativa economica che caratterizzano le singole realtà; la visione solidaristica e positiva delle migrazioni internazionali, che vedono il Canada fare generosamente la sua parte, distinguendosi profondamente dalle politiche adottate dal vicino e potente partner nordamericano; le politiche di genere adottate dall’attuale governo liberale. Quest’ultimo aspetto è stato particolarmente sviluppato dal Presidente Trudeau, che ha confermato la sua convinzione di sincero “femminista”, dichiarando di considerare la parità di genere non solo un elemento di eguaglianza e di giustizia tra gli individui, ma anche una formidabile leva di sviluppo sociale, capace di liberare energie finora tarpate da pregiudizi e arretratezze. Alla fine del discorso, molto gradito dai presenti e frequentemente interrotto da applausi, ho avuto modo di esprimere al Presidente Trudeau il mio apprezzamento e la mia soddisfazione per questo ulteriore impulso dato ai rapporti già eccellenti tra i due Paesi. La stessa cosa ho fatto la sera, al ricevimento presso l’ambasciata canadese, nel corso del quale ho manifestato al Presidente Trudeau la mia emozione di italo-canadese nel constatare l’affinità di ispirazione culturale e strategica tra Italia e Canada e la determinazione con cui si persegue il futuro attraverso un impegno di rinnovamento e di assiduo dialogo con i cittadini. Da sinistra a destra: Daniela Tixi, componente della delegazione di imprenditori italo-canadesi, Ruggiera Sarcina della Camera di commercio italiana di Montreal, il deputato canadese Nicola Di Iorio, Marianna Simeone, delegata del Québec a Roma e Daniela Virone, direttore della Camera di commercio italiana di Montreal