CGIE:La proposta di Silvia Alciati (Brasile) vice presidente della Commissione VII “Nuove migrazioni e generazioni nuove”

Introduzione

La commissione VII “Nuove migrazioni e generazioni nuove” di cui sono vice-presidente al CGIE, ha presentato alla riunione dell’Ufficio di Presidenza del 12 luglio 2017, la proposta di realizzazione della seconda edizione della Conferenza Mondiale dei Giovani, nel 2018, anniversario di 10 anni dalla prima edizione.

Consapevoli delle difficoltà finanziarie del CGIE e del Ministero degli Affari Esteri, abbiamo proposto di presentare il progetto anche su scala nazionale con l’obiettivo di essere appetibile anche per l’ottenimento di finanziamenti privati da tutte Italia e da tutto il mondo. Inoltre un’attenzione particolare va data anche alla realizzazione di un evento che  valorizzi il capitale umano dei giovani che verranno coinvolti anche nel tempo. Il numero dei coinvolti certamente non sarà corrispondente a quello dell’edizione precedente, anche per rendere più gestibili e più obiettivi i risultati raggiunti.

Il Comitato di Presidenza ha emesso parere favorevole per la realizzazione della conferenza probabilmente alla fine del 2018, con lancio nel primo trimestre del 2018, selezione entro la metà dell’anno, attività preparatorie dei ragazzi nel terzo trimestre dell’anno e realizzazione durante la seconda settimana di dicembre, possibilmente in concomitanza con una plenaria del CGIE.

Selezione dei partecipanti

Tra i dettagli più importanti per la realizzazione della Conferenza sottolineiamo la necessità di realizzare un processo di selezione molto accurato, che verrà definito nei prossimi mesi.

Questa attività deve vedere coinvolti i Comites, le associazioni legate all’emigrazione e il CGIE stesso, valorizzando il ruolo delle istituzioni presso le comunità.

Possiamo già informare che i ragazzi dovranno essere selezionati sulla base di alcuni criteri che riguardino la loro motivazione, la loro progettualità, il loro inserimento (o potenziale inserimento) nelle reti già esistenti, o la loro capacità di crearne di nuove. Vorremmo contrarre con loro un “contratto” legato al turismo di ritorno, che li renda non utenti passivi di un bel viaggio e di tante discussioni simpatiche, ma davvero dei perni che ci possano aiutare nello sviluppare a pieno le sue capacità e il potenziale della nostra struttura Comites – CGIE – Ministero degli Esteri.

Ogni candidato dovrà, quindi, impegnarsi a redigere una lettera di motivazione e una corta biografia. Ogni selezionato dovrà esplicitare il suo impegno anche una volta finita l’esperienza (con modalità che possono essere entro certi limiti lasciate alla volontà del singolo).

Sarà necessario contare finanziariamente e non solo sulle Regioni e le Consulte Regionali. Ma sopratutto un “appello” dovrà essere rivolto in maniera molto specifica ai ComItEs, che noi vogliamo valorizzare nel loro essere il “cuore” delle nostre comunità. E non si dovrà dimenticare nemmeno quelle realtà amministrative locali che, attraverso i loro assessorati ai giovani, all’innovazione o alle start up, sono di fatto in contatto con giovani italiani emigrati che hanno beneficiato o potrebbero beneficiare di programmi specifici per il rientro.

Non siamo ostili all’idea che dei posti siano patrocinati direttamente da degli enti locali, ma ogni giovane deve rispettare il processo di selezione che ne garantirà la piena integrazione al processo che desideriamo mettere in atto.

Confrontandoci tra noi, rispetto alla quantità di giovani da invitare, non abbiamo stabilito un’unica direzione. Siamo ancora in corso di definizioni e siamo aperti anche a possibili suggerimenti. Questo incontro prevede almeno la presenza di 43 giovani (numero stabilito in base al numero dei consiglieri CGIE, che potrebbero avere un ruolo attivo di accompagnatore di un giovane), e ci pare eccessivo superare i 150/200. La qualità della selezione e dell’accompagnamento pre/durante/post intervento ci paiono elementi di gran lunga più importanti (e complessi) del mero numero di invitati.

Se l’incontro non si svolgerà durante una plenaria, sarebbe opportuno che si svolga durante una riunione dell’ufficio di Presidenza a cui sia invitata la Commissione VII, almeno nelle sue componenti che avranno contribuito all’organizzazione dell’evento.

Luogo

Attualmente i luoghi ove tenere l’incontro sono potenzialmente tre:

– Matera (che si è candidata tramite un contatto del nostro Segretario Generale)

– Palermo (che si è candidata tramite il nostro segretario di commissione Gaetano Calà)

– Roma (che è candidata naturale, essendo il luogo dello svolgimento dei lavori della plenaria del CGIE)

Ora si tratta di contattare le Municipalità e cercare di costruire progetti che possano beneficiare di finanziamenti specifici.

Temi

Vediamo al momento tre indirizzi che non si escludono a vicenda, e che, anzi, possono arricchirsi.

Quello di mantenere l’approccio del 2008, organizzando tavoli di lavoro che siano coerenti con le commissioni tematiche del CGIE. Questo corrisponde anche a quanto chiesto attraverso il sondaggio realizzato tra i partecipanti alla Conferenza del 2008. Il  questionario é stato inviato a marzo di quest’anno prima della plenaria del CGIE a 270 giovani e hanno risposto più di 100.

Ma sarebbe davvero importante trovare un modo di creare un confronto tra i giovani italiani nel mondo e i giovani “nuovi italiani”. Sarebbe davvero un contributo significativo per il paese e potrebbe davvero far scattare la scintilla della partecipazione in tanti.

E non sono da escludere le tecniche partecipative come l’Open Space Technology, che permettono ai partecipanti di scegliere da se stessi i temi e di organizzarsi in tavoli di lavoro dinamici, capaci di produrre nel giro di un giorno e mezzo degli instant book che possono poi diventare oggetto di un’ulteriore approfondimento.

Costi, finanziamenti, logistica

Prevediamo che la copertura necessaria alla partecipazione di un ragazzo all’evento si aggiri intorno ai 2500 euro. Ovviamente ci sarà un bilanciamento tra extraeuropei ed europei nel costo dei viaggi e ovviamente immaginiamo una conferenza di tre, quattro giorni in un luogo sufficientemente bello, pulito anche se spartano. I costi dovranno essere divisi tra: MAECI, Regioni/Enti Locali, associazioni, e imprese interessate a sponsorizzare. Il tema dei giovani emigrati è sentito e può senz’altro risultare fondamentale per alcuni grandi marchi italiani famosi nel mondo (tra cui potrebbero persino reclutare dei contatti per l’import/export).

Potremmo coinvolgere anche le Università che hanno dei gemellaggi o che vogliono investire nel tema (l’Università di Bologna? l’Università di Urbino?). Per ora il capitolo é aperto.

Dieci anni fa si fecero numerose riunioni di Giovani in varie città del Brasile in preparazione alla prima Conferenza. E durante la Conferenza avevo assunto questo impegno con i giovani di allora e poi con tutti voi al CGIE. Mi auguro che questa notizia possa servire sin da subito da stimolo per tutti i COMITES e le Associazioni del Brasile nel coinvolgimento di giovani tra i 18 e i 35 anni ad una rinnovata partecipazione, sempre più intensa e vivace alle istituzioni e alla vita della Comunità.

Qualora abbiate suggerimenti o contributi sul tema, non esitate a contattarmi. Segnalatemi esempi virtuosi di accoglienza, progetti e stimoli per i giovani italiani sparsi sul territorio brasiliani. Inseriteli nel sito http://www.nuovemigrazioninuovepratiche.it/. Io vi terrò informati sui futuri sviluppi. (Silvia Alciati* – Inform)

*Belo Horizonte, Brasile. Vice presidente della Commissione VII “Nuove migrazioni e generazioni nuove” del CGIE