PATRONATO INCA E' SOCIAL. NONOSTANTE 140 MILIONI DI TAGLI CONTINUA A GARANTIRE TUTELE AI CITTADINI IN ITALIA E ALL'ESTERO. IL VALORE AGGIUNTO DELLE CONSULENZE  Il Patronato INCA continua a scegliere la tutela dei cittadini che si rivolgono alle sedi del suo Istituto in Italia e nel mondo, nonostante i 140 milioni di tagli, gli effetti dei decreti imposti da una riforma dei patronati finora rimasta incompiuta e le oggettive difficoltà che ne sono derivate - ha sottolineato l'esponente del Collegio di Presidenza del Patronato INCA Claudio Di Berardino, presentando il Bilancio sociale dell'INCA. Una riforma che e' servita soprattutto a "fare cassa", ma nonostante tutto il Patronato ha risposto " a botta" al moltiplicarsi delle richieste di assistenza degli enti previdenziali ed assistenziali italiani, tanto da far definire al direttore generale dell'INAIL Giuseppe Lucibello "determinante" il lavoro dei patronati. Soprattutto, in una situazione come quella attuale, in cui manca un coordinamento fra tutti i soggetti interessati al Sistema Welfare, compresi i corpi intermedi. Soggetti, questi ultimi sui quali si era soffermato il Presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti, riportando le parole del Presidente della Repubblica Mattarella ""i corpi intermedi, in collaborazione con le istituzioni, possono svolgere un ruolo determinante volto a definire una strategia di lungo termine per uno sviluppo equilibrato e inclusivo e per il consolidamento della democrazia economica e sociale del Paese". Punto centrale dell'azione di tutela del Patronato INCA continua ad essere la gratuità del servizio, hanno ribadito i vertici dell'Istituto. Una scelta alla quale partecipa attivamente la CGIL contribuendo concretamente, ha fatto presente la Presidente del Patronato, Morena Piccinini, confutando le polemiche strumentali nei confronti di sindacato e patronato. Il contributo imposto dal Ministero del lavoro - appena 15 euro - è volontario, aveva a più riprese sottolineato Claudio Di Berardino. “Il Patronato della Cgil, insieme a Inas e Ital – ha puntualizzato, con estrema chiarezza, Morena Piccinini, presidente dell'Inca – ha rifiutato la dimensione commerciale dell’attività di tutela. E questo però ha avuto delle ripercussioni interne”. “In una situazione così drammatica – ha spiegato -, la Cgil e le Camere del Lavoro si sono fatte carico di un onere sempre maggiore per evitare le riduzioni del personale, le chiusure di uffici e la compressione della capacità di tutela individuale di Inca. Una decisione importante che, nel confermare l’impegno di tutta l’organizzazione in favore di Inca, affinché non venga messa in discussione la tutela individuale e universalistica esercitata da Inca; quella tutela per la quale il Governo e il Parlamento hanno negato risorse”. Ma - ha avvertito Piccinini - "Non basta dire c'è il Patronato se non c'è un sistema pubblico in grado di dare risposte,..in una situazione di welfare dove sono cresciute le incertezze (pensioni, ammortizzatori sociali). Quanto ai bonus, Piccinini è chiara "non si tratta di un'affermazione di certezza dei diritti ma di disarticolazione del diritto, che è il segno della incertezza" . Di qui anche il varo di un impegno sul fronte consulenziale del Patronato a fronte di un futuro che i cittadini sentono assolutamente incerto ed a cui di certo non da risposte la cosiddetta semplificazione tecnologica, che i Patronati - ha ribadito ancora una volta Piccinini - non temono. Anzi, ne sono stati operativamente fautori nelle loro stesse sedi - perchè non basta. "Il nostro ruolo è ben più ampio" ha sottolineato la Presidente del Patronato INCA, facendo presente, ad esempio, l'accompagnamento previdenziale ai cittadini. Tuttavia, Piccinini non ha mancato di evidenziare come il tentativo di apportare un'ampia semplificazione tecnologica si risolve in molti casi in una sorta di "ostruzionismo istituzionale" per le difficoltà che oppone al cittadino". Dunque, se si vuole veramente arrivare ad una evoluzione tecnologica si deve "cambiare registro" Quanto al fronte consulenziale - evidenziato da Claudio di Berardino - La strategia dl Patronatoo è impronatato su quattro ‘pacchetti’: previdenza, migrazioni, genitorialità e tutela della salute per accompagnare persone e famiglie nei loro percorsi di vita e di lavoro. “L’obiettivo – ha fatto presente di Berardino - è diventare un soggetto capace di fornire, oltre alla tutela individuale, una consulenza sempre più specialistica su welfare nazionale, territoriale e contrattuale, nonché sui problemi connessi alla salute nei luoghi di lavoro e nelle condizioni di vita”. L'INCA, d'altra parte, com'è nella sua mission intende rispondere alle richieste di aiuto dei cittadini, in Italia ed all'estero, attraverso le sedi associate in molti paesi del mondo. Ed è nei fatti - ben lo sanno gli italiani all'estero e gli immigrati in Italia - che l’ascolto, da parte delle operatrici ed operatori, è una grande funzione sociale vantata dal patronato. Una specificità sulla quale si è soffermata anche Marzia Valeri, neo Direttrice per le politicihe previdenziali ed assicurative e rapporti con gli Istituti di Patronato del Ministero del Lavoro, in un breve indirizzo di saluto, stigmatizzandone l'importanza in un momento di grandi cambiamenti. Un patrimonio, ha sottolineato nel suo intervento il presidente del Cnel, Tiziano Treu che, con quasi tre milioni di pratiche aperte nel 2016 e oltre 5 milioni di persone fanno del Patronato della Cgil il primo istituto in Italia con una rete capillare di presenze che copre circa 5.000 comuni sugli ottomila. Un sistema - ha stigmatizzato il Presidente del CNEL - che “favorisce concretamente l’accessibilità alle diverse prestazioni di welfare, soprattutto nei momenti di crisi, come quello attuale, in cui prevale l’incertezza dei diritti ”. “Rendere accessibile il welfare è fondamentale non soltanto per i cittadini - ha aggiunto – ma anche per ridurre le disuguaglianze e aumentare la capacità individuale di partecipazione democratica. Un vantaggio che si ripercuote sull’economia nel suo complesso”. “Le persone che si rivolgono all’Inca non sono dei numeri, ha esplicitato il Segretario Confederale della CGIL Nino Baseotto, ma l’espressione di un bisogno di tutela individuale che va ben oltre il semplice espletamento di una pratica" . Per questo, dobbiamo valorizzare il lavoro di assistenza svolto dagli operatori e dalle operatrici del Patronato, superando la timidezza che finora abbiamo mostrato" ha concluso il segretario confederale della Cgil chiudendo la tavola rotonda a cui ha preso parte Marzia Valeri, neo Direttrice per le politicihe previdenziali ed assicurative e rapporti con gli Istituti di Patronato del Ministero del Lavoro, insieme ai Presidenti dei Patronati INAS CISL Domenico Pesenti e dell'ITAL UIL Giovanni Torluccio. (06/07/2017-ITL/ITNET)