Il Presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese, Fabio Porta, interviene sull’emendamento presentato dal senatore Micheloni al Senato, che vorrebbe aumentare da 300 a 400 euro il contributo per la presentazione ai consolati delle domande di cittadinanza e introdurre alcune modifiche all’attuale legge sulla trasmissione ‘ius sanguinis’ del diritto di cittadinanza. “Il contributo di 300 euro è ampiamente sufficiente a coprire le esigenze di miglioramento dei servizi consolari ed eliminazione delle lunghe attese per la cittadinanza” sostiene l’On. Porta. “Semmai – continua Porta – sarebbe stato opportuno considerare una riduzione a 100 euro di tale importo, come da me proposto con una apposita proposta di legge; e ciò sia per non discostarsi dall’attuale contributo di 200 euro previsto per le cittadinanze per matrimonio che in considerazione del controvalore in moneta locale da pagare in Paesi come quelli del Sudamerica, dove si concentra la grande maggioranza degli italo-discendenti”. “Quel contributo – secondo il deputato eletto in America Meridionale – fu pensato non per punire o disincentivare gli italo-discendenti a presentare la domanda di cittadinanza ma al contrario per aiutare i consolati a dotarsi di risorse umane e materiali in grado di rispondere in tempi adeguati a tali richieste”. “Proprio oggi il Ministro Alfano (ed è questa la importante notizia che andrebbe divulgata e enfatizzata) ha confermato davanti al Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero che i consolati stanno per ricevere i fondi del 2016 e del 2017 destinati proprio da un mio emendamento approvato nella legge di bilancio dello scorso anno ai consolati che hanno ricevuto le domande di cittadinanza in ragione di 90 euro per domanda.” “Questo emendamento – sottolinea il parlamentare del PD – nasceva dal principio secondo il quale la comunità degli italiani nel mondo e dei loro discendenti è un valore positivo oltre che una risorsa utile alla soluzione dei problemi dei consolati”. “Ho chiesto al mio partito – conclude Porta – di riconsiderare la presentazione e il sostegno ad un emendamento che va contro tutto ciò e che tra l’altro interviene anche su una materia (la legge di cittadinanza) che non può essere modificata o emendata con una legge di bilancio ma che va trattata con grande prudenza e attenzione nell’ambito di una normativa specifica che attiene ad uno dei principali elementi fondanti il nostro convivere civile”. “Il Partito Democratico deve presentarsi alle prossime elezioni in coerenza con le sue battaglie politiche a favore degli italiani all’estero e non con misure che mortificano e penalizzano questo elettorato e quanto esso rappresenta e potrà continuare a rappresentare per l’Italia ed il suo futuro!”