Il sistema di promozione della lingua e della cultura italiana in Canada ha ricevuto un ulteriore sostegno dalla ripartizione dei due milioni di euro provenienti dal Fondo per la promozione della lingua e la cultura italiana nel mondo. Merito, intanto, dei governi Renzi e Gentiloni che hanno istituito un fondo quadriennale dotato di 150 milioni di euro, che ha dato quest’anno i suoi primi frutti e ancora di più ne darà in quelli futuri. In virtù di tale ripartizione, il Centro Scuola di Toronto ha ottenuto ulteriori 112.250.000 euro, il PICAI e il CESDA di Montreal rispettivamente altri 35.000 e 15.000, il CCI di Vancouver altri 67.000, l’ente gestore di Edmonton 4.000 e la Dante Alighieri di Calgary 4.000. Si tratta – ripeto – di somme aggiuntive rispetto a quelle già attribuite nel corso del corrente anno. Siamo di fronte ad un’azione strategica dell’Italia, si tratta dunque di investimenti che nel quadro della promozione integrata del Sistema Italia, adottata dal Ministero degli esteri, non potrà non dare risultati concreti a beneficio delle nostre comunità e più in generale del Paese. Soprattutto nei rapporti con una realtà aperta, multiculturale e multilinguistica come quella canadese. Questa ferma convinzione mi ha spinto ad interessarmi assiduamente dei sostegni pubblici agli enti gestori, con atti parlamentari e contatti diretti, noti e documentati, con i responsabili di settore. Naturalmente, c’è ancora un cammino da fare e gli stessi finanziamenti non sono mai sufficienti per sopperire alle molteplici e crescenti esigenze; è importante, tuttavia, che dopo una pausa in chiaroscuro si stia ritrovando la consapevolezza che il Canada rappresenti uno dei terreni avanzati della promozione linguistica e culturale dell’Italia nel mondo. Tra i finanziamenti menzionati, tutti necessari, voglio sottolineare il particolare significato di quello ad un ente di grande qualità, come il Centro Scuola, che consente di salvaguardare i corsi integrati nel sistema scolastico locale, organizzati dal Provveditorato cattolico e frequentati da circa 8.000 studenti, non solo di origine italiana. Segnalo, inoltre, il valore del reinserimento nei programmi pubblici italiani di sostegno dell’attività di ente storico come il PICAI, che per tre anni ha svolto il suo servizio a beneficio della comunità solo con i suoi mezzi, e della comparsa di un nuovo ente, il CESDA. Di questo va dato atto alla professionalità e allo spirito di sacrificio degli operatori, nonché all’impegno del Console Rusconi che ha ben rappresentato in sede ministeriale l’esigenza di un rilancio di questo settore. Non meno significativa, inoltre, l’attività degli enti gestori della zona occidentale del grande Canada (Vancouver e Edmonton), impegnati a far vivere le espressioni linguistiche e culturali di un Paese, l’Italia, che su questo piano continua ad avere una grande forza di suggestione e di attrazione.