Roma - Lui è romano di Roma (“vivo in zona Balduina”) ma è figlio di un “compromesso” – racconta scherzando - visto che ha madre trentina e papà siciliano. Tifoso di quella squadra che qualche giorno fa ha fatto sognare (“è stato allucinante, incredibile!”), esperto di economia e sviluppo, la passione per la politica nel cuore, Massimo Ungaro
è approdato a Montecitorio con entusiasmo e voglia di lavorare (“per i prossimi anni. O forse mesi chissà. Staremo a vedere)” per gli italiani nel mondo e non solo. “Sono qui per tutte quelle ragazze e ragazzi che si vedono costretti a lasciare questo paese per andare nel Regno Unito. Ma anche per gli italiani di tutta Europa, di tutto il mondo e di tutta Italia: è necessario ridare dignità alle giovani generazioni. Mi occuperò ovviante degli italiani nel mondo ma lavorerò anche per i ragazzi di Lampedusa o i pensionati del trentino. Sono qui per tutti”. Ungaro con oltre 14mila voti è stato eletto parlamentare del Partito Democratico alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Europa. Il suo è stato un vero successo: ha ottenuto il più alto numero di preferenze tra tutti i partiti e tutti i candidati alla Camera nella circoscrizione Europa (“ma siamo ancora in attesa dei dati finali” precisa). Merito di una campagna elettorale tanto faticosa quanto entusiasmante: “Quarantasei iniziative in 26 giorni. Mi reputo un ragazzo fortunato: è stata un'esperienza bellissima. Ho incontrato delle persone incredibili, di grande spessore umano. Dai ricercatori italiani a Losanna agli imprenditori in Polonia, dai pensionati a Brentford agli studenti a Londra: siamo una gran bella comunità. All’estero – continua - siamo eletti con le preferenze, un metodo democraticissimo: è una gran bella soddisfazione vedere il proprio nome scritto così tante volte”. Il deputato del Pd - che si definisce democratico e “europeista convinto” - “spinto da un forte senso civico” è pronto ora a difendete con determinazione la circoscrizione estero: “Non si tocca. Il voto per gli italiani all’estero è una cosa giusta, va difeso e mantenuto”. “Ho 30 anni e ho vissuto gran parte della mia vita a Londra dove sono arrivato nel 2005” racconta Ungaro a 9colonne ricordando di aver studiato anche a Parigi e New York: “Come molti della mia generazione ho fatto molte esperienze all’estero”. Nel 2017 è stato eletto segretario del circolo PD Londra “che ho fondato con un gruppo di amici, un modo per rimanere connessi con il nostro Paese. Il Pd – aggiunge il deputato - da sempre è attento alle comunità degli Italiani del Regno Unito e la tutela dei nostri diritti dopo la Brexit è una priorità. Il Consolato italiano a Londra stima la presenza italiana nel Regno Unito tra le settecento, le ottocento mila unità. Londra sarebbe la quinta città d’Italia. Tuttavia c’è stata un po’ una decelerazione a causa della Brexit”. “Oggi – spiega Ungaro - si emigra per scelta o per necessità. Migliaia di ragazze e ragazzi ogni anno lasciano il Paese. Londra accoglie 2mila italiani al mese. C’è chi cerca un lavoro, chi vuole migliorare la propria formazione. Certo è che in tutti e due i casi gli italiani sanno che nel Regno Unito troveranno un'opportunità che in Italia non trovano. C’è chi viene a fare un master e chi sente di non aver altra scelta perché in Italia le ha provate tutte. Ma non è solo Londra la meta. Si parte per la Svizzera, la Germania, la Francia o la Spagna che ultimamente accoglie moltissimi emigranti”. “Io – sottolinea Ungaro - mi farò portavoce delle loro esigenze e difficoltà. Gli italiani all’estero non sono cittadini di serie ‘b’ e soprattutto è necessario oggi ridare dignità alle giovani generazioni”. Rimanendo con un filo sempre legato a Londra, Ungaro promette che nei prossimi mesi continuerà a visitare le comunità in Europa “grandi o piccole che siano. Sono stato già a Istanbul la scorsa settimana. Cercherò – aggiunge - di tenere almeno un’iniziativa a settimana all’estero, una al mese in Paesi di lingua tedesca e una al mese Londra”. “In Italia è necessario un nuovo patto tra generazioni. La mia generazione fatica ad affermarsi per via del nepotismo e di un sistema che al momento disincentiva i più giovani” spiega Ungaro che è convinto che “un governo Lega – 5 Stelle sarebbe un male per il Paese. Era l’incubo che avevo in campagna elettorale – aggiunge - e trovo che sia difficile per il Pd dialogare con i 5 Stelle specie su temi come il reddito di cittadinanza. Noi vogliamo la cultura del lavoro e premiare chi lavora. Siamo culturalmente diversi e distanti sia dalla Lega che dal Movimento 5 Stelle”. Anche per Ungaro le modalità di voto all’estero vanno riviste (“le polemiche sui brogli e i ritardi lo sviliscono”) e a proposito di chi lo ha preceduto aggiunge: “Alle spalle abbiamo un partito serio. Il partito degli italiani all’estero è il Partito Democratico. Oltreconfine ci siamo confermati primo partito e in Inghilterra i voti sono raddoppiati. Questo va sottolineato. Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza di chi ci ha preceduto. Personalità come Farina, Micheloni, Narducci, Tacconi hanno seminato bene. Noi abbiamo raccolto. Hanno lavorato bene e ora tocca a noi prendere il testimone. Siamo una squadra”. A proposito degli altri eletti all’estero del Pd, il giovane neodeputato conferma che c’è una grande sintonia: “Sì, siamo affiatati. Il Pd all’estero è unito e lo dimostrano le decine e decine di circoli e i tanti militanti”. E in Italia? “Il Pd – conclude Ungaro – è una comunità che dialoga e che discute. A volte può avere confronti un po’ aspri ma è un elemento che indica che siamo vivi. Più vivi che mai”. (NoveColonneATG)