L’orrore per una strage di vittime innocenti, come quella perpetrata nelle ultime ore a Toronto secondo un tragico e consolidato rituale, è ancora più profondo e acuto quando riguarda eventi che si svolgono in posti conosciuti e familiari.
Toronto è la mia città, una realtà che è sempre stata aperta e accogliente, ospitale per centinaia di migliaia di stranieri che hanno scelto il Canada come Paese di vita e di lavoro. Solo chi è fuori di sé o cerca di contrapporre con la violenza simboli di divisione al dialogo tra i governi e gli Stati, in questo caso il G7, può usare la vita di persone innocenti, colpite nella loro indifesa quotidianità, per affermare un intento di disperazione e di morte. Il mio pensiero va prima di tutto alle vittime e al dolore dei loro familiari. La mia solidarietà alla mia città, che ha subito un affronto feroce e ingiusto, al popolo e alle autorità canadesi. A poche ore dalla ricorrenza della libertà dei popoli e della democrazia, la migliore risposta è quella di riaffermare questi principi contro ogni ideologia di violenza e di morte e rafforzare, in ogni singolo Paese e sul piano internazionale, l’impegno per la sicurezza dei cittadini e per la difesa della vita e dei rapporti sociali, in tutte le forme possibili. On. Francesca La Marca