VIGNALI(DGIEPM): "LAVORIAMO SU AZIONE DI SISTEMA" - LOLLI (V.PRES.ABRUZZO):"NON SOLO TURISTI ANCHE INVESTITORI" IAVARONE (ASMEF) "RIVITALIZZARE PICCOLI BORGHI". DE LUCA (DGPSP):"TURISMO RAPPRESENTA 13% PIL" Si e’ svolto oggi a Roma alla Farnesina il seminario ‘Il Turismo di ritorno.
I viaggi delle radici tra identita’ culturale e promozione dei territori’. L'iniziativa, la prima in assoluto in questo settore, si propone di promuovere con strategie piu’ integrate il turismo di ritorno ovvero un potenziale bacino di oltre cinque milioni di persone di origine italiana interessate a scoprire il loro territorio di provenienza e a promuoverne cultura e prodotti. Un flusso importante che ha la caratteristica di essere destagionalizzato, piu’ diffuso sul territorio e in grado di rivitalizzare aree meno note ma non per questo meno interessanti. “Questo turismo c’e' sempre stato ma questa su cui stiamo lavorando e’ un'azione più sistematica che si propone di mettere insieme tutti gli attori per valorizzare questa attività attraverso iniziative ad hoc come manifestazioni o la creazione di portali dedicati,” ha affermato Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche migratorie. “E’ una modalità turistica che da molti paesi viene valorizzata da tempo come dagli irlandesi o dagli anglosassoni e il cuore di questa strategia e’ il rapporto con i territori,” ha precisato Vignali. Presente al seminario On. Giovanni Lolli, Vice Presidente Regione Abruzzo, che ha ribadito l’importanza di elaborare delle strategie per attrarre flussi turistici anche di nicchia. ‘Siamo il paese piu’ bello del mondo, il paese che secondo le indagini tutti vorrebbero visitare. Poi pero’ sempre, secondo le statistiche, molti paesi meno belli ci sopravanzano. Il turismo infatti e’una cosa seria che richiede strategie. Da parte dello Stato e dell’Enit, c'é stato un diverso atteggiamento, pero’ il turismo va affrontato con una mentalità diversa. Ci vuole una spinta promossa adeguatamente altrimenti questo non esprime tutte le sue potenzialita’, ” ha dichiarato Lolli. "Bisogna lavorare sul tema del legame perche’ la parte più consistente della migrazione e’ avvenuta attraverso una chiamata, proprio per questo in Canada o negli Stati Uniti ci sono comunita’ che sono più identitarie dello stesso paese di origine. Le tradizioni sono mantenute piu' li' che nel paese originario. E questo tipo di amore verso l’Italia viene trasmesso alle generazioni successive. In Abruzzo, per esempio, in estate arrivano tanti ragazzi che sono magari la terza generazione degli emigrati a Marcinelle,” ha osservato Lolli sottolineando come il target di riferimento e’ composto da cittadini benestanti spesso alla ricerca di un’esperienza precisa. "Questo turista di ritorno ancora di piu’ di altri e’ legato all'aspettativa di un paese che gli ricorda qualcosa. Dobbiamo sapere per attrarre e fidelizzare ma soprattutto bisogna essere coerenti nel tipo di offerta,” ha aggiunto Lolli soffermandosi anche sul problema dello spopolamento di alcune zone del nostro paese. “Questo tipo di turismo possiamo usarlo come leva per affrontare un grande problema del nostro paese: lo spopolamento di alcune aree come il territorio della dorsale appenninica. Se noi lasciamo che si spopolino questi luoghi non verrano piu’ ne’ nuovi turisti ne’ quelli di ritorno perché l’elemento fondamentale e’ la vita che si svolge li’. E’ necessario dunque sviluppare una politica di manutenzione che metta insieme pubblico e privato. In Abruzzo, per esempio, stiamo studiando un’iniziativa per intervenire nei centri storici diruti sulla base anche di motivazioni di sicurezza. Nel caso non ci fossero piu’ i proprietari di alcuni immobili e’ possibile espropriali e metterli a disposizioni di chi vuole acquistarli. E gli ex abitanti sono proprio i più interessati. Questo flusso e’ formato quindi non solo da turisti ma anche da investitori,” ha concluso Lolli. Giovanni Bastianelli, Direttore Esecutivo Enit, ha invece parlato del lavoro che l’Enit svolge all’estero in collaborazione con le Camere di Commercio e la rete consolare e culturale, e ha fornito alcuni dati sul turismo in Italia e in Europa nell’ultimo anno. “Nei paesi dove c'é stato un grande flusso migratorio italiano stiamo riportando un equilibrio della presenza dell’Enit sulla base dell’importanza turistica che hanno questi paesi per noi,” ha esordito Bastianelli. “Nel mondo ci sono un miliardo e trecento milioni di persone che ogni anno girano per turismo, un dato in crescita costante: la crescita di questo anno e’ stata infatti del 7% a livello mondiale. E l’Europa rappresenta il 51% di tutti i movimenti turistici. L 'Italia e’ il paese al mondo che e’ cresciuto di più nel 2017. E’ stato un anno particolarmente straordinario. E secondo i dati dell’Eurostat, a livello europeo, I'Italia e’ per turismo al terzo posto per quanto riguarda le presenze generali ed e’ al secondo posto, dopo la Francia e davanti alla Spagna, per turisti stranieri. E bisogna sottolineare che tre milioni di persone lavorano direttamente e indirettamente in questo settore,” ha precisato Bastianelli. "Per quanto concerne i flussi di ritorno li possiamo distinguere in due tipologie. Vi e' quello dai paesi vicini, dal mercato europeo. In questo caso il turismo di ritorno viene effettuato più volte all’anno da italiani che hanno facilita’ grazie anche ai ridotti livelli di costo. La seconda tipologia riguarda invece i flussi di lungo raggio che si distinguono invece da un livello di reddito alto. E questo flusso composto da italiani che sono all’estero da molto tempo e’ importante per l’’italianità che portano nei paesi dove risiedono. I paesi dove si vede più Italia in giro per le strade sono quelli infatti dove ci sono piu’ flussi turistici verso l’Italia,” ha spiegato Bastianelli precisando come l'Italia sia prima per turisti dall’area Schengen, dal Centro e Sud America, dal Canada e dagli Stati Uniti, dal Brasile, dalla Corea e dal Giappone. “L’Italia e’ primo paese di destinazione in Europa per turisti non europei con il 24% di presenze. Sono numeri importanti. E negli ultimi cinque anni la spesa in Italia dei turisti statunitensi e’ cresciuta del 24%, del 96% per i turisti dal Canada, dell’83% per i turisti dal Brasile e del 142% per i turisti dall’Argentina,” ha precisato Bastianelli. Salvo Iavarone, Presidente Asmef, ha evidenziato come l' idea di promuovere il turismo di ritorno in modo integrato sia stata lanciata lo scorso anno nel corso di un convegno svoltosi in un borgo nel Cilento e che proprio dai borghi e dal territorio bisogna ripartire per andare a generare risorse e occupazione. "Roma e Milano fanno da soli il 50% delle presenze turistiche. Dovremmo fare in modo di spalmare su tutto il territorio e anche sul Mezzogiorno questo flusso. Qualcosa si sta facendo, alla Biennale di Venezia, per esempio, alcuni giorni fa sono stati presentati 77 progetti per rivitalizzare i piccoli borghi,” ha precisato Iavarone. Vincenzo De Luca, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, Maeci, ha evidenziato come per la proiezione dell’Italia all’estero in questi anni sia stata costruita una logica di grande gioco di squadra che ha mobilitato piu’ risorse rispetto al passato. “Per la prima volta nella storia negli ultimi tre anni abbiamo avuto 400 milioni di euro per la promozione del Made in Italy. Poi abbiamo avuto il Piano integrato di promozione culturale che mette insieme varie istituzioni e soggetti privati con 150 milioni di euro in quattro anni. Abbiamo poi il Piano strategico per il Turismo. Abbiamo dunque una promozione integrata e non ci muoviamo piu' a segmenti ma procediamo in maniera piu’ compatta, evitando dispersioni di risorse, con una visione. E nel turismo la visione e’ stata ben delineata,” ha affermato De Luca. “L’Italia e’ un paese dall’identita’ plurale che può offrire un turismo molto differenziato, un'esperienza personalizzata, un turismo di diverse attrazioni. In questa ottica, in considerazione anche della congestione di certi centri, un’articolazione di offerta turistica cosi' differenziata non può che coniugarsi con un turismo di ritorno che molto puo’ fare per rivitalizzare tanti piccoli centri o borghi. C’e’ un’italianita’ diffusa nel mondo che sente di piu’ il richiamo del nostro paese. D’altra parte se ci sono due settori che, in un’Italia che si e’ sempre piu’ differenziata per divari territoriali e per crescita economica, hanno mantenuto in questi anni una capacita’ di sviluppo, questi sono il turismo e l' agro industria. Le due cose si sono rafforzate reciprocamente e hanno consentito di avere una leva forte di attrazione. Dobbiamo tenere presente che il turismo rappresenta il 13% del Pil e 220 miliardi di valore aggiunto. Questo settore e’ una leva fortissima per Italia e di questo dobbiamo essere sempre piu’ consapevoli. E le comunità italiane all’estero sono una leva altrettanto straordinaria: sono una leva per la nostra proiezione internazionale e per l'attrazione verso l’Italia di turisti ma anche di imprenditori. Perche’ da un turismo di ritorno possono innescarsi anche delle dinamiche di investimento. Si ritorna, si apprezzano i luoghi, si investe specialmente se ci sono le condizioni. Ora e’ il metodo che abbiamo costruito che dobbiamo portare avanti: un metodo di unione di sforzi, di sinergie, di sistema per usare al meglio le risorse e catalizzarne altre,” ha dichiarato De Luca. (29/05/2018-L.G.-ITL/ITNET)