ROMA - Presso il MAECI, si è tenuta nei giorni scorsi la prima riunione preparatoria della terza edizione degli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo. Erano presenti: MAECI, Accademia della Crusca, Associazione Globus et Locus,

Comunità Radiotelevisiva Italofona-RAI, MiBACT, MIUIR, Società Dante Alighieri, The European House Ambrosetti, Università per Stranieri di Siena, Università degli Studi di Roma Tre, Uni-Italia, CGIE. Il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, il Min. Plen. Vincenzo De Luca, che ha presieduto l’incontro, ha informato che la XVIII edizione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo, si terrà dal 15 al 21 ottobre 2018; il 22 e 23 seguirà la terza edizione degli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo. Anche questa edizione sarà organizzata in collaborazione con l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, la Confederazione Elvetica e il MIBACT. La XVIII edizione della Settimana della Lingua italiana nel Mondo 2018 verte sul tema “L’italiano e la rete, le reti per l’Italiano”. L’argomento, di grande attualità, approfondirà i legami e le influenze esistenti tra la lingua italiana, il mondo della rete internet, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione sociale incluse le piattaforme sociali. L’Accademia della Crusca realizzerà un libro sul tema della manifestazione che sarà curato dal Prof. Giuseppe Patota e dal Prof. Fabio Rossi. Il programma di massima riguarderà:

1) Una sessione istituzionale;

2) 2 sessioni orizzontali ( in cui potranno partecipare tutti i soggetti, ovviamente anche i membri del CGIE),con l’aggiunta di tre tavoli paralleli;

3) Interazione con le reti più importanti: google, facebook, instagram, e quali contributi potranno queste ultime dare prima degli Stati generali;

4) Tematiche:

– Italicità ( potranno partecipare tutti gli operatori che si interessano della lingua e cultura italiana);

– Certificazione;

– Formazione dei docenti.

Tra gli intervenuti è stata sottolineata l’importanza della informazione e della comunicazione e soprattutto, anche in virtù della nuova legge sull’editoria, di non far cadere i tanti periodici diffusi all’estero, che ancora oggi raggiungono molti italiani sparsi nel mondo che hanno poca dimestichezza con i nuovi strumenti informatici. Lo stesso vale anche per le tante “radio etniche” poco conosciute al grande pubblico, ma che hanno un ruolo importantissimo tra le numerose comunità etniche. Infine, la valorizzazione dei Piani Paese. (da sitocgie.com /Inform)