(di Salvatore Augello) - Tu sei in Belgio da moltissimi anni. Quali sono le esperienze da te fatte in tutto questo tempo?
R: Sono arrivato in Belgio nel lontano agosto del 1970 all’età di 16 anni, ( una famiglia benestante di Casteltermini e vicina alla mia famiglia,
dicevano a mio fratello e a me se andate via di qui scoprirete un’altro mondo, così è stato). Con mio fratello di un anno più grande di me abbiamo vissuto l’emigrazione al contrario, invece di essere noi figli a seguire il padre all’estero sono stati i genitori che ci hanno seguiti per ricongiungerci nuovamente. Siamo arrivati in Belgio 8 agosto del 1970, all’epoca non sapevo che 8 agosto del 1956 vi era stata una catastrofe mineraria che ha visto 262 lavoratori di cui 136 Italiani di cui 4 siciliani della provincia di Agrigento perdere perdere la vita. Da subito nella fabrica di vetro Glaverbel dove sono andato a lavorare 2 giorni dopo l’arrivo in Belgio, mi sono iscritto al sindacato socialista FGTB, perche quella era la filosofia di sinistra che avevo imparato da piccolo essendo mio padre uno con la tessera del PCI. Con il passare degli anni nel 1974 ho preso la tessere del locale PCI di cui in seguito ho fatto parte del comitato federale in Belgio, dal 1979 ho cominciato a frequentare la scuola sindacale per in seguito presentarmi alle elezioni sindacali ed ho svolto questo ruolo durante 25 anni. Nel 1984 sono stato designato ed in seguito nominato in presenza di Salvatore AUGELLO presidente dell’associazione USEF di La Louvière. Nel 1986 sono stato fra i promotori dell’istallazione del CCI (Comitato Consulativo degli Emigrati) voluto fortemente dell’allora sindaco di La Louvière Michel DEBAUQUE. Nel 1986 le prime elezioni per il Co.Em.It in seguito Com.It.Es in cui ne farò partefino al 2012 con diverse cariche tra le quali quella di presidente. Queste sono alcune delle esperienze che ho avuto modo di sperimentare durante questi lungissimi anni. Ma la cosa più bella che mi ha regalato il Belgio è stata nel 1975 con la conoscenza della persona che nel 1976 sarebbe diventata mia moglie Filomena VITALE, che mi ha riempito il cuore con la nascita dei miei due figli Vincenzo e Giuseppe e nel 2010 la nascita della nipotina Flavie.
Che rapporto esiste tra l’USEF e l’Amministrazione Comunale?
R: La nostra associazione USEF essendo radicata nel territorio ormai da molto tempo e avendo partecipato attivamente a quasi tutte le attivita promosse dall’amministrazione comunale, abbiamo instaurato un rapporto di reciproco rispetto e supporto, infatti, usufruiamo da più di 25 anni di locali comunali che ci servivano e servono per le nostre riunioni ed è adibito a circolo da più di 18 anni. Ma penso che il fiore all’occhiello è stato quando nel 2009 abbiamo voluto fortemente che La Louvière si gemellasse con una realtà siciliana, che, mancava tra i paesi gemellati. La scelta di Aragona è stata immediatamente fatta e condivisa e ha visto le festività di gemellaggio svolgersi nel 2010 a La Louvière e nel 2011 ad Aragona.
Hai deciso di fare una nuova esperienza: quella di consigliere comunale e sei stato eletto con una buona affermazione. Quale programma pensi di attuare nella tua attività di consigliere?
R: Questa mia volontà di fare questa esperienza e maturata quando la vice presidente dell’USEF Teresa ROTOLO ha deciso che dopo tre legislature come consigliere comunale di non ripresentarsi, ed è così dopo averne discusso in famiglia ed in seno al comitato USEF, ho fatto la richiesta di candidatura, che, è stata accettata, ed eccomi adesso consigliere comunale per questa mandatura che va dal 3 dicembre 2018 fino al dicembre 2024. Vorrei ringraziare in primo luogo la mia famiglia, che mi ha sostenuto senza farmi pesare le assenze dovute alle molteplici riunioni e alla campagna elettorale. In secondo luogo i membri del comitato che mi hanno appogiato in questa scelta. In terzo luogo, tutti gli elettori che mi hanno votato e che con il loro voto mi hanno permesso di essere eletto.
Per quanto riguarda il programma non ho un programma mio, avendo elaborato tutti i candidati e la popolazione un programma che corrisponda alla realtà attuale e venga incontro alle esigenze della popolazione. Per quando mi riguarda raddoppierò l’impegno che ho sempre messo al servizio della nostra comunità affinché non vi sia alcuna discriminazione piccola o grande nei riguardi della collettività italiana e non.
Come pensi si avvantaggi la comunità italiana dalla presenza in Consiglio Comunale di emigrati eletti?
R: Penso che non vi sia motivo di vantaggi particolari, se non, quello di avere delle persone di riferimento a cui possono intirizzarsi per qualche problema che possono riscontrare, o di una richiesta specifica per la quale hanno bisogno di consigli. Altrimenti posso dire che adesso il livello di rispetto e di integrazione è quasi completa, almeno, per quanto riguarda gli europei. Invece per quanto riguarda gli extracomunitari il loro cammino d’integrazione e ancora molto lungo.
Secondo te, il processo di integrazione della comunità italiana all’estero è ad un buon livello o c’è ancora strada da fare dopo la conquista del voto alle amministrative?
R: Dicevo prima che il livello d’integrazione è quasi completa, perché, se abbiamo la possibilita di votare ed essere eletti per le amministrazioni comunali non è automatico, c’è prima un percorso che bisogna fare, e cioe, fare un atto volontario di iscrizione nel registro degli elettori tramite un apposito formulario. Noi come associazione abbiamo sempre chiesto che tutti i cittadini non belgi, siano iscritti dopo un lasso di tempo di residenza nel territorio, in questi registri e coloro che non sono interessati facevano loro quell’atto volontario di cancellazione. Fino adesso senza successo. Invece per quando riguarda gli altri livelli di elezioni, Provinciali – Regionali e Nazionali, bisogna obbligatoriamente essere di nazionalità belga. Ecco penso che la nostra associazione USEF con le altre associazioni democratiche nel territorio belga, dobbiamo farci promotori della richiesta di accordare questo diritto dovere a tutti i livelli.
Cosa pensi resti da fare e come può muoversi l’Associazione?
R:Per quanto riguarda le associazioni USEF che hanno sede all’estero, penso che ci muoviamo tutti nello stesso solco, e che è: la salvaguardia della nostra identità, origine, e cultura. E per questo chiediamo ai nostri governanti in primis regionali, di ripristinare e applicare lo statuto siciliano per l’emigrazione, che ha permesso ai nostri corregionali piccoli e grandi di conoscere o riscoprile le bellezze della nostra isola, attraverso le colonie, i campeggi e il turismo sociale, che servivano di promozione attraverso il mondo e che erano previsti tramite la legge 55/80. Altra cosa molto importante per la rappresentatività delle nostre collettività, è: il ripristino e la convocazione della consulta regionale, tale consulta è stata istituita nel 2010, e della quale ne faccio parte, senza essera mai stata convocata. Ecco queste sono le cose che mi tengono a cuore e spero che con l’aiuto dei nostri dirigenti della sede centrale, Angelo LAURICELLA Presidente, e Salvatore AUGELLO Segretario Generale, possano realizzarsi.(Salvatore Augello)