ITALIANI ALL'ESTERO - BILANCIO CGIE A TRE ANNI INSEDIAMENTO. IMPATTO PROGETTI, AZIONI ISTITUZIONI E POLITICHE GOVERNO SU COMUNITA' ITALIANE NEL MONDO: SCHIAVONE: "LIMITATA RAPPRESENTANZA MA CITTADINI ITALIANI A PIENO TITOLO"
"Il CGIE in questi giorni ha fatto il punto sul lavoro svolto nei primi tre anni e ha fatto un focus sui vari progetti iniziati, da ultimo durante l’Assemblea Plenaria di novembre in cui sono stati realizzati dei convegni su temi specifici come la promozione della stampa e dell' editoria all’estero, e sulle donne italiane in emigrazione. In questo contesto noi abbiamo volutamente cercato di ragionare sui riflessi che queste attivita’ hanno nelle comunita’ prendendo in considerazione anche gli interventi che il Governo, il MAECI e gli altri ministeri svolgono per sostenere la politica estera delle comunita' italiane che sono il punto di riferimento a cui il nostro paese deve continuare a guardare’. Sono cittadini rappresentanti dell’Italia nel mondo e quindi cittadini a pieno titolo. Nel momento in cui pensiamo che la globalizzazione dell’ecomonia e dei mercati dovrebbe fare dei passi avanti, bisogna ragionare anche sui diritti globalizzati. Tema affrontato ”. Cosi Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE, nel corso della Conferenza stampa, indetta nella sala stampa di Montecitorio. te le criticità che il CGIE sta affrontando in questo momento come un taglio di risorse e la proposta di diminuzione del numero di parlamentari eletti all’estero. “L'attenzione alle nostre comunita’ che sono una parte del fenomeno migratorio non viene sostenuta nel modo in cui noi la interpretiamo. Parliamo di ricchezze che rappresenta questa nostra comunita’ all'estero e non solo di risorse. E a questo riguardo voglio citare alcuni dati diffusi proprio ieri dall'Istat che ha stimato che questo anno hanno lasciato il nostro paese 28.000 laureati. E’un emigrazione diversa rispetto a quella tradizionale, ma sempre di emigrazione di tratta. Per fronteggiare questo fenomeno, noi pensiamo che la prima cosa che il governo dovrebbe fare, appena decisa la manovra, e’ quella di andare un segnale concreto. Questo segnale concreto, purtroppo dalle voci e dalla lettura dei vari capitoli, non c’e’” ha continuato Schiavone auspicando che una maggiore attenzione nei confronti della comunita’ italiane all’estero possa esserci nel prossimo dibattito generale al Senato. Schiavone ha sottolineato che ci dovrebbero essere interventi a favore della lingua e della cultura italiana e un sostegno a politiche per rimettere in moto quanto gia’ il CGIE aveva iniziato a percepire negli anni passati. "Incrementi di risorse che purtroppo non vediamo piu’ nella nuova manovra finanziaria” ha puntualizzato Schiavone soffermandosi anche sulla proposta di diminuzione del numero di parlamentari eletti all’estero. "Noi siamo convinti che la rappresentanza dei 18 parlamentari e’ una rappresentanza sottostimata. Nel 2000, erano tre milioni gli italiani all’estero, oggi il loro numero e’ raddoppiato a dir poco, anzi parlare di dieci milioni di cittadini non e’ un’esagerazione. E a questi si aggiungono gli italici e i discendenti italiani. Per queste ragioni, pensiamo che il Governo dovrebbe fare uno sforzo straordinario nella manovra anche perche’ e’ anche attraverso queste presenze che noi riusciamo a garantire una parte del PIL” ha aggiunto Schiavone lamentando una carenza di interventi soprattutto in Venezuela, paese dove vivono 130.000 italiani. "Rispetto agli anni precedenti, i capitoli sono ridotti. Ci auguriano che nella discussione al Senato si arrivi a ristabilire un equilibrio per permettere alle comunita’ di svolgere le proprie mansioni e realizzare propri progetti. Il CGIE dovrebbe ricevere un decurtamento di oltre 400.000 euro per il prossimo anno, quando abbiamo gia' programmato un convegno per i giovani a Palermo e una conferenza Stato Regioni e CGIE. Basterebbe una dotazione minima per non vanificare il lavoro iniziato due anni fa” ha concluso Schiavone.(14/12/2018-L.G.-ITL/ITNET)