Il 2018: un anno difficile ma anche con qualche successo
Cambiamenti radicali - in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Il 2018 è stato un anno di profondi stravolgimenti rispetto a tanti equilibri che consideravamo consolidati. Modifiche anche preoccupanti.
Come l'ascesa del populismo, in Italia e in diversi paesi europei. Modifiche che impongono un nuovo ruolo, a me ed a tutto il PD. Un ruolo di opposizione, rispetto ad una maggioranza che calpesta quotidianamente le regole basilari della democrazia. Ed anche un ruolo di salvaguardia dell‘Europa, di fronte a forze sovraniste, che cercano costantemente lo scontro e la delegittimazione delle istituzioni, italiane ed europee. Un anno complicato. A partire dal risultato elettorale del 4 marzo scorso che ha segnato una sconfitta dura ed amara per il PD, nonostante le riforme realizzate nei quattro anni precedenti. Nella nostra circoscrizione Europa invece, in netta controtendenza rispetto ai risultati nazionali, siamo risultati il primo partito. Con il 32 per cento il PD ha distaccato di sette punti le destre e i Cinque stelle. Un dato importante. Personalmente, come capolista della circoscrizione, dopo due mandati alla Camera, sono stata eletta al Senato, grazie a oltre 36mila preferenze, il risultato migliore di tutti i candidati. È stata una campagna elettorale intensa, con 35 località visitate, in 9 paesi diversi. Ancora un grazie sincero a tutte/i coloro che mi hanno rinnovato la loro fiducia. Certo, l'attività parlamentare, in un Senato governato da una maggioranza giallo verde, è pesante. Ottenere dei risultati per gli italiani nel mondo non è mai stato così difficile. Più volte leghisti e cinquestelle hanno manifestato aperta ostilità nei confronti dei connazionali nel mondo. Con questa mia lettera vi voglio invitare a guardare insieme ai risultati raggiunti, nonostante tutte le difficoltà. Innazitutto è importante ricordare che per tutto il 2019 ed in parte anche per il 2020 ai nostri italiani all'estero continuano ad arrivare gli effetti benefici delle politiche da noi messe in campo negli ultimi due anni dai nostri precedenti Governi, Renzi e Gentiloni. Ad esempio la quattordicesima per i pensionati italiani indigenti, residenti all'estero. O l'arrivo, nel corso del 2019, di nuovo personale nei consolati, per sbrigare le tante pratiche amministrative. O ancora l‘aumento del numero dei nuovi insegnanti di lingua e cultura inviati all‘estero. Tutte misure che abbiamo finanziato con le due precedenti manovre, nel 2017 e 2018. Novità in arrivo anche per la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Anche grazie alle mie ripetute sollecitazioni attraverso atti parlamentari, la Farnesina ha confermato che dovrebbe venire emessa la carta di identità elettronica a partire dalla prossima primavera, anche per gli italiani che risiedono all'estero. E poi ci sono i risultati contro le mafie ed il malaffare. Traguardi anche piccoli, ma importanti. Dei quali vado fiera. Innanzitutto nei mesi scorsi ho impedito la promozione da parte del Governo di un condannato per truffa. Grazie alla mia denuncia pubblica sui mezzi di informazione ho evitato che Salvini nominasse nel consiglio di amministrazione delle Ferrovie FAL pugliesi, un avvocato, già condannato per truffa allo Stato. Uno che aveva simulato la predisposizione di pratiche per associazioni antiracket nel Salento, incassando personalmente i fondi. Tanto che su di lui pende una richiesta di sequestro di capitali. Una vera vergogna. Che sono riuscita a scongiurare. Costringendo il Ministro a fare dietrofront. Perchè non bisogna abbassare la guardia contro un Governo che parla di onestà. Ma poi strizza l'occhio a chi delinque. Il 2018 ha fatto registrare anche un altro punto importante nella lotta contro la mafia. Grazie ad una maxioperazione coordinata tra Europa e Sud America, è stato possibile arrestare 90 criminali. Le indagini sono state coordinate da una squadra investigativa comune europea, di cui per la prima volta ha fatto parte anche l‘Italia. Il tutto grazie alla ratifica di una decisione quadro europea, per la cui introduzione mi sono battuta per anni. Appena eletta ho insistito a lungo per introdurre questa legge anche in Italia. Erano i tempi in cui governava Berlusconi, un Presidente del Consiglio che non ne voleva sentire parlare. Poi, con il PD al Governo, è stata una delle prime leggi che abbiamo approvato. Si tratta di un traguardo importante. Uno di quei risultati che danno soddisfazione perchè fanno della politica ciò in cui credo: uno strumento per realizzare un mondo più giusto.2 Il nuovo anno si avvicina in fretta, con nuovi impegni da portare avanti. In primo luogo per gli italiani all'estero. Come Partito Democratico, abbiamo formulato una proposta di riforma del voto all’estero totalmente innovativa: sfrutta le nuove tecnologie per rendere il meccanismo elettorale più sicuro. Più rapido. E al riparo da possibili brogli. Il meccanismo prevede infatti che, con una semplice telefonata dell’elettore e attraverso un francobollo inserito nella scheda elettorale, si renda tracciabile il voto e si impediscano eventuali brogli. Un sistema semplice, ma sicuro. Che ci consente di dire che innovazione vuol dire anche più democrazia. I cambiamenti del 2018 ci lasciano in eredità tante battaglie da combattere. Da portare avanti nel nuovo anno. Coerenti e determinati nel contrastare i populismi. Le destre. E tutti i movimenti che sfruttano il disagio sociale per creare consenso. Sulla pelle dei cittadini. Io ci sono, con coraggio e determinazione. Forte dell‘appoggio e della stima che continuate a farmi sentire. Un grazie sincero a tutte/i ed il più affettuoso augurio per il nuovo anno.