La sospensione a metà anno formativo dei corsi d’italiano da parte del PICAI di Montreal rappresenta un motivo di giustificato allarme per le famiglie dei discenti e crea un vuoto nell’intero sistema di promozione della lingua e della cultura italiane in Canada,
per il peso che la comunità italiana in Québec ha a livello nazionale. Esprimo la mia completa solidarietà alle famiglie e a tutti coloro che sono giustamente allarmati per il futuro della nostra lingua a Montreal e nel Québec e ribadisco la mia totale disponibilità ad intervenire perché questo critico passaggio sia superato al più presto. Ricordo che, anche per le mie continue sollecitazioni, il PICAI, dopo alcuni anni di sospensione, era stato riammesso nel piano di contributi per il 2018 con un impegno di circa 94.000 euro, ma le successive verifiche amministrative e contabili operate dal Consolato e dal Ministero non hanno consentito l’effettiva erogazione di tale somma. I miei quasi quotidiani interventi sull’amministrazione consolare e centrale non sono valsi, purtroppo, a superare l’impasse. Ora non c’è tempo da perdere: le famiglie non possono subire questo danno senza alcuna colpa e il PICAI, che è stato per mezzo secolo l’asse portante dell’insegnamento dell’italiano a Montreal, non deve abbandonare la sua attività di servizio alla comunità. Per questo ho presentato nella commissione esteri della Camera un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri per chiedere di determinare le condizioni per una ripresa dei corsi interrotti e per modificare i criteri della circolare che contiene criteri troppo restrittivi e penalizzanti verso gli enti gestori. Informerò naturalmente del contenuto della risposta del Ministro degli esteri i connazionali di Montreal, che in queste ore stanno manifestando la loro preoccupazione e la loro protesta.