“Oggi gli occhi del mondo sono puntati su Westminster: dopo oltre due anni di negoziati tra il governo britannico e l’Unione Europea per definire un accordo di uscita, il Parlamento britannico è chiamato stasera a esprimersi sull'accordo alla Camera dei Comuni.

Ma l’accordo non piace né alle opposizioni né a molti parlamentari della maggioranza. La premier Theresa May rischia anche il suo personale destino politico. L’Italia, paese fondatore dell’UE, anche a tutela dei 700.000 italiani nel Regno Unito, deve farsi trovare pronta allo scenario di stallo e in caso di mancato accordo. Altri paesi come la Francia, la Germania, il Belgio hanno già preparato piani di emergenza – sebbene abbiano in quel paese molti meno concittadini – il Governo Salvini-Di Maio invece latita, con il Ministro Tria che perfino derubrica la questione Brexit come qualcosa di secondo ordine. Perciò ho presentato alla Camera dei Deputati due proposte di legge: la prima di delega al governo affinché metta subito in campo azioni puntuali a sostegno dei diritti acquisiti dai cittadini, della circolazione di beni e servizi per mitigare al massimo le conseguenze negative di un “no deal” sull’economia, sui mercati finanziari e sull’Unione stessa; infine una seconda proposta di legge per istituire una commissione bicamerale d’inchiesta sul processo di uscita del Regno Unito dall’Unione per dare centralità di azione sulla vicenda anche al Parlamento italiano e non solo al Governo Conte”. Lo afferma Massimo Ungaro, deputato del PD eletto nella circoscrizione Estero Europa e segretario del PD Londra.