“Resta costante il mio impegno per l’insegnamento dell’italiano nel Québec e per la ripresa dei corsi di italiano interrotti dal PICAI a Montreal a causa della non erogazione del contributo ministeriale. Dopo la mia interrogazione al Governo

e la mia sollecitazione all’Ambasciatore d’Italia in Canada Claudio Taffuri, che ha lasciato uno spiraglio aperto per la concessione del sostegno dopo ulteriori accertamenti, la situazione presenta alcune novità, sulle quali è auspicabile che si lavori per giungere ad una soluzione positiva. I fondi per il 2018, promessi al PICAI e non erogati per una diversità di impostazione della rendicontazione contabile, non solo stati annullati con la fine dell’anno finanziario, ma solo accantonati in vista di ulteriori approfondimenti e verifiche contabili. Si tratterà a questo punto di verificare, con spirito di collaborazione e nel superiore interesse dei ragazzi che hanno iniziato i corsi, oltre che dell’intera comunità, se potranno essere definite le condizioni per l’effettiva erogazione del contributo impegnato. Ripeto quello che ho sempre detto in questi anni, fin dal momento in cui – pressoché da sola -, mi sono battuta per far rientrare il PICAI nel piano di ripartizione dei contributi agli enti gestori: 1) non è possibile che una comunità numerosa e attiva come quella italiana di Montreal non possa godere di un servizio essenziale, come l’apprendimento della lingua italiana; 2) è impensabile che un ente come il PICAI, che per mezzo secolo è stato il vero punto di riferimento della promozione della lingua e della cultura italiana nel Québec, possa ammainare bandiera, determinando un vuoto irrecuperabile per la presenza italiana in quell’area. Per quanto complesse esse siano, si trovino le strade per arrivare ad una conclusione positiva e concreta in tempi brevi. E’ interesse della nostra comunità a Montreal, è interesse dell’Italia in Canada”.