REALE (COMITES LONDRA): CITTADINI ITALIANI IN UK PREOCCUPATI PER ESERCIZIO DEI DIRITTI IN LOCO
Garantire il diritto di voto alle elezioni europee dei cittadini italiani residenti nel Regno Unito, che si terranno alla fine del mese di maggio,
dunque ben oltre la data limite del 29 marzo prossimo, che segnerà l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. In questo senso, le numerose interrogazioni che si susseguono in questi giorni da parte degli esponenti dei vari partiti e formazioni politiche presenti nel Parlamento italiano, ma anche le numerose iniziative della societa' civile. Oltremanica gli italiani residenti in UK ringraziano ma le loro preoccupazioni vanno ben oltre il diritto alle elezioni europee e si dicono "amareggiati" nei confronti dell'Italia temendo che i loro diritti in loco vengano sminuiti, limitati,se non saranno presi specifici accordi, come è già avvenuto da parte di altri Paesi europei, La Spagna in prima fila. "The Parliamentary Under-Secretary of State for Exiting the European Union", ha dichiarato che un nuovo accordo bilaterale, per il reciproco riconoscimento del diritto di voto in sede locale tra il Regno Unito e la Spagna, è stato firmato il 21 gennaio scorso. Questo al fine di garantire, anche in caso di no-deal, definitivamente, ai cittadini spagnoli residenti nel Regno Unito ed a quelli British che vivono in Spagna il diritto di voto e di elettorato attivo e passivo" segnala il prof. CIIR Luigi Reale, esponente del Comites di Londra e Bedford Borough Councillor, riportando le affermazioni del Governo britannico circa la conclusione di altri accordi nei prossimi giorni con altri Paesi dell'Unione Europea. Su questo fronte la risposta del Ministro degli Esteri Moavero Milanesi all'interrogazione dell'on. Quartapelle (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=57037) non sembra, pero', aver rasserenato la comunità italiana ed al momento molti cittadini UE, residenti in GB sono confusi - afferma il Prof. Reale - e non sanno se potranno votare localmente, vista la fase d’incertezza che vi è, anche in relazione al riconoscimento dello stesso diritto di voto locale. Diritto da anni acquisito, ma messo in discussione per l’attuale processo in corso sulla Brexit." Ecco che per il prof. Reale "è importante chiarire, per ciò che è possible, quella che è la situazione attuale (febbraio 2019) in relazione al mantenimento di questo specifico diritto. L’Home Office, più volte interpellato, non ha dato nessuna risposta risolutiva in merito, ha però espresso un generico parere positivo, circa la possibilità di poter esplicare il diritto di voto alle prossime elezioni locali del 2 maggio. Sin dal 1994, spiega Reale, con la ricezione della Direttiva europea 94/80/EF del 19 dicembre è stato possible estendere il diritto di voto per le sole elezioni locali a tutti i cittadini UE residenti in UK e viceversa, a tutti i cittadini inglesi residenti in altri paesi membri dell’ Unione Europea. L’obiettivo quindi è stato sin dall’inizio creare maggiore inclusione e partecipazione nella vita collettiva della comunità dove si vive e si contribuisce, permettendo una maggior integrazione e responsabilità sia di diritti che di doveri, nonchè maggior condivisione dei valori e delle responsabilità nel paese in cui si vive. Anche se ci sono delle eccezioni, alcuni paesi europei già prima, della direttiva del 1994, con accordi bilaterali avevano reciprocamente esteso questo diritto. In questi pochi casi la sicurezza del diritto di voto rimane, dunque, pienamente garantita. C’è, d'altra parte, una novità, emersa nelle ultime settimane, ma passata quasi inosservata. Il Governo inglese per bocca di Robin Walker, The Parliamentary Under-Secretary of State for Exiting the European Union, ha dichiarato che un nuovo accordo bilateral, per il reciproco riconoscimento del diritto di voto tra il Regno Unito e la Spagna, è stato firmato il 21 gennaio scorso. Ed è un bene che si sia risolta la questione per i cittadini spagnoli, prosegue Reale, ma quello che ci si sarebbe aspettato, su una questione così delicata, era un accordo più ampio, che includesse tutti i cittadini UE, slegato dalle trattative attuali sulla Brexit. Così come fu proposto l’8 febbraio 2017 al Parlamento inglese e sciaguratamente rifiutato per 42 soli voti – con un grave errore, perchè vedendo come sono andate poi le cose, avrebbe di fatto alleggerito tutto il pacchetto sulla Brexit, su uno dei capitoli più sensibili, che tocca la vita direttamente di milioni di persone, in UK, e di tantissimi inglesi residenti nei paesi dell’Unione. Avrebbe creando di fatto tranquillità e sicurezza, ma così non è stato. Un errore di valutazione e di machiavellismo politico che ha prodotto solo ulteriore confusione e malessere. Per cui - conclude l'esponente del Comites di Londra - temo che se non ci sara' un accordo entro il 29 marzo le cose per gli italiani in GB e per molti altri europei possano radicalmente cambiare anche su questo diritto. Proprio per questo credo che Home Office non abbia voluto confermare al 100%" conclude l'esponente della comunita' italiana. (22/02/2019-ITL/ITNET)