Roma - In vista del seminario del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) dedicato ai giovani italiani nel mondo che si terrà ad aprile a Palermo, il Comites di Berna e Neuchâtel ha dato appuntamento per un evento speciale: sabato 23 febbraio quando è stata programmata infatti l’iniziativa “Migrare...in musica”.
L’incontro - al ristorante “Mappamondo” (Länggassstrasse,44-Berna) a partire dalle 18.30 - è stato organizzato dal Comites, dal gruppo “Italiani a Berna. Consigli e richieste”, Radio RaBe, Radio Piazza Italia, dj Salvi, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Svizzera, il Cgie e grazie al contributo del Ministero degli esteri e della Cooperazione internazionale. Si è parlato di nuova migrazione, delle sfide che affronta chi decide di lasciare l’Italia. Di delusioni, speranze, aspettative, prospettive. Tutto attraverso il filo conduttore della musica. Sono state presentate interviste-video e alcuni giovani italiani adesso residenti nel Cantone di Berna e non solo, hanno raccontato la loro storia. Abbiamo chiesto alla presidente del Comites di Berna e Neuchatel Mariachiara Vannetti come nasce l’idea di organizzare l’iniziativa: “Da diversi mesi, a Berna si è costituito un gruppo di giovani italiani arrivati a Berna e dintorni. Con loro il Comites si è incontrato, si è confrontato sulle problematiche derivanti dall’aver dovuto lasciare l’Italia e sulle opportunità che la Svizzera offre loro. Insieme, abbiamo pensato di organizzare un evento conviviale in cui i giovani possano mettere a confronto le loro esperienze oltre alle loro aspettative. Per questo, quando il Cgie ha lanciato l’idea di organizzare un seminario sui giovani italiani nel mondo, il Comites ha presentato subito un progetto che prevede l’organizzazione di due incontri preparativi alla conferenza. Uno di questi è ‘Migrare...in musica’”.
Perché raccontare l’emigrazione attraverso la musica?
“Per tutti, ma soprattutto per i giovani, la musica gioca un ruolo molto importante e noi vogliamo parlare di migrazione passando anche dalla musica. Sarà ‘le fil rouge’ che accompagnerà le interviste e le video-interviste ad alcuni giovani a proposito del loro arrivo in Svizzera, delle problematiche vissute e delle prospettive future. Vorrei sottolineare il grande entusiasmo con cui tanti giovani hanno accettato di partecipare organizzazione dell’evento, mettendo a disposizione il loro tempo, le loro conoscenze e soprattutto tante idee nuove che mettono in evidenza la loro voglia di esserci ed esprimersi.
Quali sono le difficoltà e quali le principali richieste dei giovani italiani in Svizzera?
In generale i giovani italiani sono ottimisti e vedono nell’esperienza migratoria un’opportunità e non un sacrificio o un tradimento dell’Italia nei loro confronti. Le principali difficoltà riguardano il reperimento di informazioni per i primi passi nella nuova città: un medico italofono, la ricerca di un’abitazione, la scelta dell’assicurazione sanitaria e così via. Per questo, i social network sono fondamentali e importanti anche a livello di socializzazione ed integrazione. Infatti, grazie alla rete, si creano spontaneamente momenti per stare insieme e condividere esperienze di vita.
In Svizzera ci sono emigrati di seconda e terza generazione. I giovani italiani adesso residenti a Berna che rapporto hanno con l’Italia?
I giovani italiani a Berna non esprimono un rapporto troppo critico con l’Italia. Seppur costretti a lasciare il loro Paese per motivi principalmente economici e professionali, vedono nell’esperienza all’estero un’opportunità da sfruttare in mille modi.
Come si sta organizzando il Comites in vista della Conferenza dei Giovani a Palermo?
“Migrare ...in musica” è il primo di due eventi che hanno come obiettivo principale quello di mettere a disposizione della Conferenza di Palermo una serie di informazioni sulle caratteristiche e sulle potenzialità dei giovani, attraverso video, interviste e documenti. (NoveColonneATG)