Al Ministro degli Affari Esteri si chiede di garantire la possibilità di esercitare il diritto di voto presso le sedi consolari in questa fase di estrema incertezza legata alla Brexit
ROMA – La senatrice Emma Bonino (Più Europa, foto accanto, ha rivolto un’interrogazione al ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale,
Enzo Moavero Milanesi, sulla partecipazione dei connazionali residenti in Gran Bretagna al voto per il rinnovo del Parlamento europeo. “Nelle precedenti elezioni europee i cittadini italiani residenti nel Regno Unito, come negli altri Paesi dell’Unione europea, hanno potuto esercitare il diritto di voto attraverso la rete dei seggi organizzati nelle sedi consolari, ma l’annunciata uscita del Regno Unito dall’Unione Europea – ricorda Bonino - li priverebbe di questa forma di esercizio dell’elettorato attivo, perché gli italiani residenti in un Paese extra Ue, sulla base della normativa vigente, non possono votare con questa modalità per il Parlamento europeo”. Tuttavia, vista la “condizione di totale incertezza rispetto ai termini e ai tempi del processo di uscita del Regno Unito dall’Unione” che si trovano a vivere i connazionali residenti in loco – 330 mila iscritti all’Aire e altri 300 mila che si stima vi siano temporaneamente domiciliati, Più Europa sostiene la possibilità di valutare la conservazione del diritto di voto per canali consolari, anche in caso di uscita nel marzo 2019 del Regno Unito dall’Ue. In proposito Più Europa, per via del coordinatore del gruppo londinese, Claudio Radaelli, ha provveduto a inviare al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’Interno e al Ministro degli Esteri una lettera “supportata dalle firme di oltre 1.000 cittadini italiani, sulle modalità con cui sarà o meno garantita la possibilità di esercitare il diritto di voto presso le sedi consolari da parte dei cittadini italiani residenti nel Regno Unito”. Nell’interrogazione si ricorda infatti come il costo del viaggio per il rientro in Italia rappresenti “per molti connazionali un ostacolo all’esercizio del diritto di voto e quindi all’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica del Paese”, partecipazione che la nostra Costituzione invece è tesa a promuovere, e si sottolinea come “per ristabilire un diritto storicamente esercitato dalla comunità italiana nel Regno Unito” non sarebbe necessario che “un parziale e temporaneo adeguamento” della normativa sul voto per il Parlamento europeo, “vista l’obiettiva eccezionalità della situazione”, “per consentire in ogni caso, nel 2019, il voto ai cittadini italiani residenti nel Regno Unito attraverso la rete consolare”. Si ricorda altresì come il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel rispondere ad un’analoga interrogazione presentata alla Camera dei Deputati abbia dato la sua massima disponibilità e apertura anche a rivedere eventuali normative, stante l'eccezionalità della situazione. Emma Bonino chiede pertanto “come il Ministro degli Esteri intenda procedere per garantire il diritto di voto alle elezioni europee dei cittadini residenti nel Regno Unito - complessivamente superiori all’1% del corpo elettorale del nostro Paese - e con quale provvedimento e entro quali termini l’Esecutivo intenda adeguare la citata normativa”. (Inform)