L’On. Francesca La Marca ha avuto un lungo e approfondito colloquio in videoconferenza con il Ministro dell’Ontario Michael Tibollo, titolare delle politiche per la salute mentale e per il recupero dalle dipendenze della provincia canadese.
Lo scambio di vedute è stato finalizzato a un esame degli interventi messi in campo per contrastare gli esiti che le misure di distanziamento sociale e isolamento, adottate come contrasto alla pandemia, hanno avuto sul piano della salute dei cittadini, allo scopo di valutare possibili elementi di comparazione con la situazione italiana. Un’attenzione particolare è stata rivolta alla individuazione delle best practices realizzate, al fine di valutarne l’adattabilità ad altri possibili contesti. Il Ministro Tibollo, che è di origine italiana, ha sottolineato l’importanza di concentrare gli sforzi sui giovani, dai quali proviene la maggior parte dei problemi di questa natura, e sugli anziani, per i quali in Ontario sono disponibili due numeri e altrettanti servizi di soccorso, che ad un costo contenuto (350-400.000 dollari) hanno determinato un miglioramento nel 70% dei casi. Il Ministro ha confermato il forte aumento dei casi di richiesta di soccorso in conseguenza della pandemia, valutabile per i bambini nella misura del 3000 per cento nell’ultimo anno e ha sottolineato, pertanto, la necessita di rafforzare il sostegno alle organizzazioni del privato sociale impegnate sul campo, con un intervento che per l’Ontario ammonta a 147 milioni di dollari. Di notevole interesse si sono rivelati i riferimenti agli strumenti operativi adottati, quali il tavolo di lavoro con il compito di individuare e sostenere le best practices, i numeri di chiamata dedicati, il gruppo di intervento mobile per affrontare le situazioni critiche, il sito web Connex Ontario (https://www.connexontario.ca/en-ca/) dedicato agli operatori sanitari, dove comunque qualsiasi cittadino può trovare in piena trasparenza dati e utili elementi informativi. Sia il Ministro Tibollo che l’On. La Marca, infine, si sono trovati concordi sull’utilità di sviluppare in un ambito globale il confronto e lo scambio delle informazioni, allo scopo di migliorare le strategie di contrasto della pandemia e dei suoi effetti sulla salute anche mentale dei cittadini.