In un momento di così grave preoccupazione per la salvaguardia della salute e della vita, ho sentito il dovere raccogliere la richiesta di solidarietà venuta dal COMITES di San Marino sulla delicata questione della campagna di vaccinazione della popolazione residente nella Repubblica del Titano.
Il governo italiano aveva stipulato un accordo per favorire il trasferimento alle autorità sammarinesi di 50.000 dosi di vaccino da somministrare alla popolazione locale. Questo non è ancora avvenuto, probabilmente per le note problematiche insorte con alcune case produttrici a livello internazionale. Di conseguenza, negli ultimi giorni, le autorità sammarinesi hanno deciso di acquistare un certo numero di dosi del vaccino Sputnik, ad integrazione delle dosi previste nel precedente accordo. Sta di fatto che mentre in Italia, sia pure con contraddizioni e ritardi, la campagna di vaccinazioni si è avviata sia con la prioritaria copertura degli operatori sanitari che con l’immunizzazione degli over 80, San Marino è rimasta una delle poche realtà in Europa in cui le vaccinazioni non sono nemmeno iniziate. Considerate la mole dei contatti che San Marino ha con le realtà circostanti e le pesanti conseguenze che s’intravedono sia sugli scambi che sull’avvio primaverile delle attività turistiche, è interesse comune fare in modo che i vaccini arrivino nella Repubblica e che anche in quella realtà la campagna di vaccinazione possa avere inizio. Per questo, ho interrogato il Ministro della salute chiedendo se non ritenga di considerare, compatibilmente con le altrettanto urgenti esigenze di sviluppo del piano di vaccinazioni in Italia, l’opportunità di cooperare con gli organi di governo della Repubblica di San Marino allo scopo di favorire l’acquisizione di un numero congruo di vaccini da utilizzare per la protezione delle persone residenti nella Repubblica, compreso un congruo numero di connazionali. Ho colto l’occasione, inoltre, per chiedere se il Ministro degli affari esteri ritenga tutt’ora congruo lo stanziamento previsto nel bilancio del MAECI per le attività assistenziali a beneficio dei connazionali e delle attività colpiti particolarmente dalla pandemia o se occorra prevedere un’ulteriore integrazione di tale fondo.