Genere, età, titolo di studio, professione, regione di provenienza, area di residenza degli oltre 11 mila connazionali iscritti all’Aire al 25 marzo 2021
COPENAGHEN – L’Ambasciata d’Italia in Danimarca fornisce un breve report sulla comunità italiana ivi residente, attraverso l’elaborazione dei dati Aire aggiornati al 25 marzo 2021.
I dati riguardano il numero, la professione e altre caratteristiche dei connazionali presenti in loco. I concittadini regolarmente iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) ammontano a 11.614. Di questi, il 57% circa sono di sesso maschile, una percentuale assai superiore rispetto alle donne che costituiscono circa il 43%. Per quanto riguarda l’età, la maggioranza (il 58%) ha oltre 30 anni. La fascia più popolosa è, infatti, quella compresa tra i 31 e i 50 anni, che rappresenta il 38% del totale. A seguire i ragazzi tra i 18 e i 30 anni che rappresentano il 21,6% del totale. I minorenni costituiscono circa il 20%. I connazionali con età compresa tra i 50 e i 67 anni formano il 14,1% del totale mentre i connazionali in età pensionabile (over 67) rappresentano il 6,3% degli italiani regolarmente residenti in Danimarca. L’Italia rappresenta il luogo di nascita della metà degli iscritti Aire (50,1%). Il Paese di residenza, la Danimarca, si attesta come secondo paese per numero di nascite con il 29,9%, mentre il restante 20% riguarda principalmente Paesi extraeuropei (18%). Tra i Paesi extra europei con il numero più alto di nascite di cittadini italiani vi sono Argentina (3,6% del totale popolazione), Brasile (2,8%) e USA (0,61%). Sono 8.674 i concittadini (circa il 75%) che hanno indicato la propria regione italiana di appartenenza. Il gruppo più numeroso proviene dalla Lombardia (16%), che è seguita da Veneto (12%), Lazio (11,8%), Sicilia (10%), Emilia- Romagna (8%), Piemonte (7%), Toscana (6%), Campania (6%), Puglia (4%), Liguria (3%), Sardegna (2,9%), Calabria (2,8%), Friuli- Venezia Giulia (2,5%), Abruzzo (2,4%), Trentino- Alto Adige (2%), Marche (1,8%), Umbria (1,3%), Basilicata (0,6%), Molise (0,4%) e infine Valle D’Aosta (0,1%). La popolazione italiana è densamente distribuita nella regione di Copenaghen, denominata Selandia (Sjælland), dove risiedono 3 italiani su 4 (8.740 unità, il 75,3% del totale). In particolar modo, l’84% di questi risiede nell’hinterland della capitale, denominato la Grande Copenaghen (Storkøbenhavn). Solamente all’interno del Comune di Copenaghen vivono 4.488 connazionali, ovvero il 38,6% dell’ intera popolazione. La regione dello Jutland (Jylland) ospita 2.529 connazionali (21,8%), di cui circa metà (1.221 persone) risiede ad Aarhus, la seconda città più grande del Paese con i suoi 275.000 abitanti. Fuori dalla Jutlandia, la presenza italiana è decisamente più bassa, infatti solo il 2,7% della popolazione (322 persone) risiede nella regione della Fionia (Fyn) mentre 16 connazionali risiedono nelle Isole Fær Øer (0,14%) e 7 in Groenlandia (0,06%). Titolo di Studio. Ad aver indicato il proprio titolo di studio risulta essere circa la metà (49%) degli italiani residenti in Danimarca registrati all’Aire. Più della metà di questi (52,7%) possiede una laurea. Il 30,5% ha ottenuto il diploma, il 13,7% la licenza media, il 2% la licenza elementare e solo l’1% non possiede titoli. Professione. Per quanto riguarda la professione degli italiani in Danimarca (basandosi su un’ampiezza del campione pari al 57,7% della popolazione), il 15,3% dichiara di lavorare nel settore alberghiero e della ristorazione. L’11% lavora come impiegato e il 6,5% come personale docente/non docente. Le altre professioni in ordine di diffusione sono: libero professionista (4%), operaio non qualificato (3,8%), casalinga (2,9%), operaio specializzato (2,4%), funzionario (1,6%), addetto sanitario (1,6%), dirigente (1,5%), artigiano/commerciante (1,2%), artista/letterato/giornalista (1,2%), professore universitario (1,1%), rappresentante/agente (0,4%), religioso (0,3%), addetto agricoltura/pesca (0,04%). Il 15,6% dei concittadini ha indicato “altro” mentre il 2,1% è disoccupato e l’1,5% è in pensione. Infine, l’8,5% sono prescolari e il 17,4% sono scolari/studenti. (Inform)