ROMA – Il FAIM (Forum delle associazioni italiane nel mondo ha inviato ieri una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Sottosegretario per gli Affari Comunitari Vincenzo Amendola, al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese,

al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, al Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi di Maio, al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, al Ministro dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa, al Ministro per il Sud e la coesione territoriale Maria Rosaria Carfagna, al Presidente della III Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati Piero Fassino, al Presidente della III Commissione Affari Esteri del Senato Vito Petrocelli e per conoscenza, al Segretario Generale del CGIE Michele Schiavone. Attraverso questa nota il FAIM ha trasmesso al Governo italiano le proprie proposte di inclusione della specifica dimensione rappresentata dalla grande comunità degli italiani nel mondo, all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che sarà definito entro la fine di questo mese per essere inviato alla Commissione europea. Nello specifico, il FAIM, facendo anche riferimento al lavoro di preparazione della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE svolto in seno al CGIE, indica alcuni punti prioritari che dovrebbero essere inclusi nelle azioni previste dalle diverse Missioni in cui è articolato il PNRR, sia per quanto attiene la dimensione dei diritti di cui sono portatori i cittadini italiani all’estero, sia per l’opportunità che essi rappresentano e possono far valere in diversi ambiti, nel rafforzamento della ripresa del paese. In particolare, il documento del FAIM indica come prioritari in riferimento alle diverse Missioni stabilite nel PNRR:

MISSIONE 1: l’inserimento a pieno titolo dei servizi della Rete Consolare all’interno delle misure di ammodernamento e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione; la necessità di inserire i settori svantaggiati delle nostre collettività in azioni alfabetizzazione digitale; l’inserimento della Stampa italiana all’estero tra i soggetti fruitori delle misure a sostegno della digitalizzazione delle imprese; il coinvolgimento degli italiani all’estero nei percorsi che saranno approntati per rendere più attrattivo il nostro Paese nel settore turistico.

MISSIONE 2: una vasta campagna informativa rivolta agli italiani all’estero sulle opportunità di riqualificazione energetica degli edifici e case di proprietà dei connazionali emigrati che può contribuire a convogliare risorse verso il Paese e a contenere le emissioni nocive.

MISSIONE 4: l’inclusione dei giovani delle ultime generazioni e della nuova emigrazione nei programmi di potenziamento delle competenze e del diritto allo studio (educazione, lingua e cultura e formazione professionale) e in quelli volti a al rafforzamento della Ricerca e Sviluppo.

MISSIONE 5: il coinvolgimento degli italiani all’estero nelle politiche di coesione sociale e territoriale, sia come fruitori di misure di accompagnamento e assistenza nei progetti emigratori alla partenza e all’arrivo, sia come attori di sviluppo locale in caso di rientro nelle regioni di esodo o nella costruzione di partenariati internazionali; inoltre, rispetto agli obiettivi di questa Missione, il FAIM sollecita l’attenzione al mondo associativo all’estero, come parte integrante del Terzo Settore, da riconoscere e sostenere per il suo importante e permanente contributo alla coesione sociale delle collettività all’estero.

MISSIONE 6: Infine, riguardo agli obiettivi della quest’ultima Missione (Salute), il FAIM sollecita l’attenzione istituzionale alle fasce di popolazione più fragile in alcuni paesi svantaggiati dell’America Latina e dell’Africa, quali soggetti “da prendere in carico” dal punto di vista dei servizi sanitari, con misure ed azioni ad hoc, analogamente a quanto avverrà in Italia. Ciò vale anche per i nuovi migranti che hanno difficoltà ad ottenere una copertura assicurativa sanitaria stabile sia per le norme in vigore in alcuni paesi, sia per la frequente precarietà di condizioni lavorative che sono costretti a subire anche in Europa.

Nella premessa alle proposte indicate, Il FAIM chiarisce che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non può ignorare o sottovalutare i diritti, i bisogni e le opportunità presenti in quella che, a seguito dei nuovi flussi emigratori dei primi due decenni di questo secolo, costituisce oramai la seconda regione del paese, la cui popolazione si aggira intorno ai 7 milioni di persone. (Inform)