LONDRA - “La pandemia ha colpito tutti, inclusi gli italiani all’estero che hanno affrontato gran parte del 2020-21 lontani dalle loro famiglie. Tuttavia la Farnesina ha lavorato duramente affinché gli expat, in grave difficoltà economica,

potessero usufruire di supporti finanziari che li aiutassero ad effettuare un rimpatrio o a permettere loro l’accesso a beni primari”. A dirlo è stato Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’estero della Farnesina, in un’intervista a London One Radio di cui ha scritto anche Roberta Chiatti per “L’Italoeuropeo”, magazine attivo nel Regno Unito diretto da Filippo Philip Baglini Olland. “Il Direttore Generale per gli italiani all’estero ha dichiarato su London One Radio che l’investimento di circa 6 milioni di euro è servito per assistere i casi sopracitati: “con questo denaro possiamo aiutare i residenti all’estero con sussidi o con un prestito con promessa di restituzione, oppure possiamo aiutare delle micro imprese a cercare di non fallire. Inoltre, con dei sussidi, possiamo dare degli strumenti didattici a quelle famiglie che hanno un figlio che deve fare la didattica a distanza però non ha tablet o computer”. Secondo Vignali, grazie all’investimento erogato, si possono anche fornire delle convenzioni sanitarie a chi necessita determinati farmaci o cure ma non può permetterselo per motivi economici. Tutte iniziative, quindi utili, per supportare un’altra Italia all’estero: “Già 6700 interventi sono stati effettuati e abbiamo speso 3.7 milioni di euro di questi 6 milioni iniziali” dichiara Il Direttore Vignali che assicura che altri interventi seguiranno per supportare le comunità italiane all’estero, le quali possono richiedere i sussidi alle reti consolari”. Il video dell’intervista completo è disponibile a questo link. FONTE: aise.it