Le regole adottate per il contenimento del pericolo di contagio da Coronavirus 19 hanno determinato un ulteriore prolungamento dei tempi di attesa dei servizi amministrativi dei consolati, anche nel caso di acquisizione di documenti di identificazione di stretta necessità,
come le carte di identità e il rinnovo dei passaporti. Anche se la validità dei documenti di riconoscimento e di identità italiani in scadenza è stata prorogata al 30 aprile 2021 ai soli fini dell’identificazione personale, con l’avvicinarsi di tale scadenza i disagi dei connazionali per ottenere documenti tanto necessari è destinata ad aumentare. Tanto più che anche dai consolati dotati di normale efficienza, arrivano notizie che i tempi di attesa per un appuntamento ormai si aggirano al minimo intorno ai sei mesi. Intanto, per l’avvio dell’emissione della carta di identità elettronica, il rilascio di quella cartacea è stata sospesa da mesi. I connazionali che nel frattempo si sono rivolti ai consolati per avere documenti di identità validi, in molti casi si sono sentiti rispondere che è consigliabile recarsi personalmente nel comune italiano di iscrizione AIRE. Cosa non solo onerosa ma del tutto sconsigliabile in periodo di persistente pandemia. Per trovare una soluzione di buon senso in un momento come questo, mi sono rivolta con un’interrogazione al ministro degli esteri e a quello dell’interno per chiedere di considerare l’opportunità di prolungare il periodo di emissione della carta di identità in formato cartaceo almeno finché, come tutti ci auguriamo, i periodi di attesa per l’ottenimento della carta di identità elettronica non si saranno ridotti in limiti fisiologici.