Ho rilevato e segnalato recentemente in alcuni miei comunicati (ma anche al Governo) che l’introduzione dell’Assegno unico universale per i figli potrebbe creare dei problemi per gli italiani all’estero,

considerato che questa nuova prestazione di sostegno alle famiglie porterà a regime all’abolizione delle detrazioni per i figli a carico e degli assegni familiari (ma anche dei numerosi bonus per la genitorialità introdotti negli anni). Ho osservato con preoccupazione che l’abolizione di detrazioni e assegni familiari se da una parte non danneggerebbe i residenti in Italia perché essi percepiranno in sostituzione ed in compensazione il nuovo Assegno unico, dall’altra parte potrebbe invece arrecare danno ai nostri connazionali residenti all’estero i quali attualmente percepiscono gli assegni familiari (anche grazie alle convenzioni di sicurezza sociale) e usufruiscono delle detrazioni per i figli, ma che, una volta che queste prestazioni saranno ufficialmente abolite, non potranno usufruire dell’Assegno unico perché la legge stabilisce che esso è inesportabile all’estero. Ora stando alle dichiarazioni di esponenti di questo Governo siamo venuti a conoscenza che il Decreto Sostegni bis (che sarà approvato in questi giorni dal Consiglio dei Ministri per poi passare all’esame del Parlamento) dovrebbe stabilire che il percorso per l’avvio di questo nuovo strumento di sostegno per la famiglie partirà sì dal mese di luglio p.v. ma soltanto a gennaio 2022 entrerà in vigore a pieno regime, e che per ora quindi non saranno ritoccate le agevolazioni attualmente vigenti che continueranno ad essere erogate (anche all’estero), almeno fino alla fine dell’anno in corso. Uno dei motivi del rinvio dell’entrata in vigore a regime dell’Assegno unico sembra abbastanza evidente: non sono stati ancora predisposti i decreti attuativi previsti dalla legge delega n. 46/2021 e non sembra probabile che saranno pronti entro il mese di luglio. Permane quindi tanta incertezza, soprattutto per i diritti dei nostri connazionali: sarebbe infatti impensabile e ingiusto che questo Governo non programmasse misure alternative per salvaguardare l’esportabilità all’estero delle prestazioni familiari e delle detrazioni per carichi di famiglia di cui usufruiscono attualmente gli italiani all’estero. Dovremo vigilare con attenzione che Governo e Parlamento non ignorino – per trascuratezza o indifferenza – i diritti dei nostri connazionali.