Da Migrantes Online - LONDRA – Sono soltanto iniziali, A.K., A.F. e V.M. che nascondono, però, storie vere e dolorose di italiani, spesso anziani, che non ce l’avrebbero mai fatta. Senza l’aiuto del Comites, il Comitato degli italiani all’estero,
non sarebbero riusciti a completare quella domanda di settled status, il visto, richiesto dal Regno Unito, che garantisce loro accesso a sanità pubblica, alla pensione e alle case di riposo e il diritto di rientrare in Gran Bretagna, dopo un viaggio in Italia. “A.K. era una malata terminale di cancro, immobilizzata su un letto di ospedale, e abbiamo ottenuto dal ministero degli interni britannico una dispensa, così che la sua domanda di settled status venisse sospesa”, racconta Marco Pariotti, incaricato, proprio dal Comites, di aiutare gli italiani a registrarsi al sito dedicato. È lui che risponde alle telefonate che arrivano al numero 07879434167, avviato per chi si trova in difficoltà, e risponde ai messaggi all’indirizzo di posta elettronica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e sui social (@comites). Il termine ultimo, per fare domanda di visto è il 30 giugno e sono ancora a migliaia, soprattutto anziani, gli italiani che non si sono registrati e, quindi, non hanno il diritto di rimanere. “V.M., circa ottant’anni, aveva il passaporto scaduto, ma siamo riusciti a farlo rientrare nel decreto Milleproroghe e l’abbiamo guidato fino al completamento della domanda, andando di persona a casa sua. M.L. aveva soltanto il presettled status, la fase precedente al settled, ma siamo riusciti a recuperare i documenti che dimostravano che poteva restare”, continua Marco Pariotti. “Molti anziani che abbiamo aiutato erano ospiti di Villa Scalabrini, la casa di riposo fuori Londra, gestita dai padri Scalabriniani”. La linea telefonica del Comites è stata aperta a gennaio ed è operativa dalle 10 alle 15. Da allora sono arrivate due telefonate ogni minuto e sono state circa duemila le persone che hanno chiamato. Un servizio indispensabile dopo che, per colpa della pandemia, non era stato più possibile incontrare di persona chi aveva bisogno di aiuto, come era stato fatto nel 2019 e nel 2020. Lo sportello itinerante è stato riaperto, al mercoledì, soltanto il mese scorso. Il Comitato italiani all’estero