ROMA - Una “bomba pronta ad esplodere”: così Simone Billi ha definito la situazione nei consolati. Il deputato della Lega, presidente del Comitato italiani nel mondo e Sistema Paese della Commissione Esteri, è stato solo il primo a sollevare la questione durante l’audizione del sottosegretario Benedetto Della Vedova
oggi pomeriggio alla Camera. I consolati sono allo stremo, i connazionali attendono mesi un appuntamento per il rinnovo di documenti, come la Carta di identità elettronica o il passaporto, ormai “fondamentali” per svolgere diverse operazioni, ha ricordato Billi, come aprire un conto corrente. Documenti, gli ha fatto eco Angela Schirò (Pd), che servono a spostarsi: “è vero che la validità è stata prorogata, ma comunque non per passare le frontiere”. La situazione “era già difficile prima, ma la pandemia ci ha messo del suo”. Tutti gli eletti all’estero “hanno fatto proposte su tantissime questioni. Noi ci siamo, siamo pronti a dare una mano, ma occorre avviare un piano straordinario” perché la situazione “sta diventando veramente insostenibile”. Peggiorata dalla pandemia e “da 10 anni di blocco del turn over”, ha ricordato Francesca La Marca (Pd) che, come i colleghi, riceve segnalazioni quotidiane. Serve più personale nelle sedi, ha aggiunto, auspicando una “misura straordinaria nella prossima legge di bilancio”. Sempre a sostegno dei connazionali, La Marca ha citato anche la sua proposta per un sostegno alle associazioni che hanno dovuto limitare le loro attività durante la pandemia, dovendo però continuare a sostenere spese fisse, una sorta di “fondo” per impedirne la chiusura. La deputata ha poi citato altre due questioni: il riconoscimento reciproco delle patenti Italia – Canada, fermo al palo, e le difficoltà che permangono per lo Spid. In collegamento da remoto, Fucsia Nissoli (Fi) ha ribadito la sua contrarietà al rinvio delle elezioni dei Comites: “auspico che i Comites possano essere rinnovati a dicembre; d’altra parte il rinvio di qualche mese cosa risolverebbe?”. Un rinvio farebbe perdere loro la credibilità, manderebbe il segnale che “dei Comites non ci importa niente”. “Io vorrei solamente dare la mia disponibilità a cercare di trovare insieme le soluzioni a problemi che tutti ben conosciamo”, ha aggiunto prima di chiedere a Della Vedova come la Farnesina intende dar seguito alla risoluzione a sua prima firma sull’identità culturale approvata la scorsa settimana alla Camera. Ancora attenzione sui consolati con l’intervento di Massimo Ungaro (Iv) che ha portato ad esempio la sede di Londra, tornata in pari nel 2019/2020 e poi di nuovo in affanno a causa della pandemia e della Brexit. “Si si potrebbe ipotizzare l'assunzione di contattisti a tempo determinato, 3 mesi o 4 o 7, per smaltire gli arretrati. La situazione è veramente grave ed è veramente vergognoso che un Paese come il nostro non sappia andare incontro ai cittadini”. Quella che chiede Ungaro è una “misura di emergenza”; “io – ha aggiunto – ho presentato un banalissimo emendamento al Decreto semplificazioni per lanciare il “la” ma chiedo a lei sottosegretario cosa intendete fare”. Il deputato ha chiesto a Della Vedova di intervenire per accelerare il percorso della Bicamerale, che ristagna ormai da anni in Senato, per poi sollevare, come La Marca, la questione dello Spid: “è molto importante che i providers non richiedano un cellulare italiano o l'indirizzo in Italia altrimenti molti nostri concittadini non riusciranno ad ottenerlo”. Sul punto, ha annunciato, ha presentato un emendamento al decreto semplificazioni. D’accordo con Nissoli, anche Ungaro è contro il rinvio delle elezioni dei Comites: “i francesi all’estero - ha detto – hanno appena votato elettronicamente”. Questioni rimaste senza risposta perché i tempi dell’Aula hanno contratto quelli dell’audizione. Il sottosegretario, in replica, ha confermato “l’impegno a dispiegare” più personale, ma che sia “formato”. “Abbiamo preso doverosamente appunti di tutte le cose che sono state sollevate”, ha concluso. “Avremo modo di riparlarne”. (m.c.\aise23/06/2021 )