Lo stato dei servizi consolari è ormai insostenibile per un paese che vuole riaprirsi ai rapporti con il mondo e rilanciare il suoi interessi in campo internazionale. I connazionali non riescono ad avere risposte in tempi accettabili nemmeno per gli adempimenti più necessari ed urgenti,
quali il rinnovo di un passaporto o di una carta d’identità. Senza contare le lentezze con cui procedono il rilascio carta di identità elettronica e l’entrata a regime del sistema SPID per gli italiani all’estero. E’ questo il richiamo che ho sentito di dover ribadire, dopo averlo già fatto in Aula il 16 giugno nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera dei Deputati in occasione dell’audizione del sottosegretario Benedetto Della Vedova titolare delle deleghe per le materie che ci interessano. La piena operatività del sistema dei servizi della nostra rete estera è diventata la vera priorità tra gli interventi per gli italiani all’estero. Alla cronica carenza di personale, alla quale solo in parte si è posto rimedio con i recenti concorsi, si sono aggiunte le limitazioni dovute alle turnazioni e altre restrizioni imposte dalla pandemia. La situazione – ripeto - è diventata insostenibile come emerge da un semplice ascolto delle voci e delle proteste che provengono da ogni area del mondo. E’ necessario, dunque, procedere al più presto con un piano straordinario di interventi volti a riattivare i consolati e a riassorbire il pregresso che si è accumulato. Più personale, più digitalizzazione, più semplificazione: sono queste le leve da muovere con urgenza per superare una situazione che nega i diritti ai cittadini italiani che risiedono all’estero e rallenta la ripresa del paese.