ROMA - Promuovere e mettere in risalto il lavoro che i Comites svolgono con e per le comunità italiane nel mondo. Questo il senso dell’incontro svolto questo pomeriggio alla Camera dei Deputati dove Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto in Europa, ha presentato i 3 progetti fiori all’occhiello

degli ultimi anni svolti dai Comitati degli Italiani all’Estero europei, ossia “Gli Italiani del Pére-Lachaise” (Comites Parigi); “Il viaggio continua. 75 anni di immigrazione italiana in Belgio” (Comites Bruxelles); “Un urlo ci salverà! Dieci storie da urlo di italiane in Germania” (Comites Dortmund). All’incontro, oltre agli altri eletti all’estero Laura Garavini (Iv) e Mario Borghese (Maie), ai quali si sono aggiunti i saluti a distanza di Angela Schirò (Pd), Simone Billi (Lega) e Michele Schiavone (Segretario Generale del Cgie), hanno presenziato il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina, Luigi Maria Vignali, e il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Benedetto Della Vedova. Proprio della presenza di quest’ultimo, l’On. Ungaro si è detto molto soddisfatto, poiché la sua presenza fa capire “l’attenzione che questo Governo dà agli italiani nel mondo”. I tre progetti di cui si è parlato sono tre progetti editoriali che hanno avuto un notevole impatto e successo non solo nella loro circoscrizione ma anche in altre comunità italiane all’estero, diventando un punto di riferimento. Si è partito con la presentazione del progetto del Comites di Dortmund, “Un urlo ci salverà”, presentato dalla Presidente del Comites, Marilena Rossi. Un libro che racconta le storie di 10 donne italiane in Germania e dell’impatto del covid “sulla loro eccezionale quotidianità”. E infatti più che un libro è un vero e proprio “spaccato molto interessante delle protagoniste e del loro impegno per mantenere viva la cultura italiana in Germania. Donne che hanno saputo individuare la propria voce e trasformarla in un urlo costruttivo e liberatorio. Donne che ci parlano di rinascita, resistenza e di speranza”. Ma non c’è solo questo nel libro, c’è anche una seconda parte trattata da una psicologa coinvolta nel progetto che ha sottoposto le protagoniste a un test analizzando la loro condizione psicologica e sociologica nella pandemia. E nella nuova edizione, dato che la prima è andata a ruba e si è resa necessaria una riedizione, sono state inoltre aggiunte tre traduzioni in tedesco dei racconti e una nuova storia di un giornalista italiano in Germania. Il “Comites di Dortmund”, come spiegato dalla Presidente Rossi, “si augura che questo libro, che è un invito a tirare fuori la voce, diventi uno strumento di cura e prevenzione, motivazione e confronto per le donne”. Il secondo progetto editoriale, di cui si è parlato con la Presidente del Comites di Parigi, Claudia Donnini, è “L’Italia del Pére-Lachaise”. La presidente Donnini ha spiegato com’è sorto (grazie alla volontà dell’ex Console Generale d’Italia a Parigi, ora Ambasciatrice italiana in Niger, Emilia gatto), e poi della sua evoluzione, che ha riscontrato grande successo sia in Italia che in Francia, tanto che sono state numerose le presentazioni del libro (tra cui quella all’Ambasciata di Francia in Italia dello scorso anno). Il volume racconta le storie di 61 personaggi illustri italiani o con un legame stretto con l’Italia (“italiani di cuore”, li ha definiti la Presidente Donnini) sepolti nel grande cimitero della capitale francese. Conta 120 autori distinti, alcuni di questi illustri, come Monica Bellucci o Corrado Augias, e “vuole evidenziare tutte le sfumature di un’integrazione ben riuscita”. Si racconta infatti di grandi italiani, pittori, scultori, ballerini, attori, cantanti, insomma di artisti trasferitisi e poi morti in Francia (Modigliani ne è un esempio), ma anche di chi si è trasferito per motivi politici, esiliati a causa del fascismo, e di chi è nato oltralpe da genitori italiani e che ha mantenuto un grande legame con la sua identità italiana. “Questa è un’iniziativa che può essere replicata da altri comites nel mondo. Uno dei messaggi che emerge dal nostro progetto è quello di imparare a conoscere la nostra eredità culturale e tramandarla alle nuove generazioni tramite le vite immortali di chi ci ha preceduto, senza paura di mescolare la nostra cultura con un’altra”. E infine l’ultimo progetto, quello del Comites di Bruxelles, dal titolo “Il viaggio continua”, presentato dal Presidente Raffaele Napolitano, che si è detto contento di “poter portare avanti questi discorsi che spiegano cosa vuole dire essere italiani nel mondo”. Il libro, creato ad hoc per l’anniversario dei 75 anni dell’accordo tra Italia e Belgio, il cosiddetto “uomini contro carbone”, manovalanza per vendita di carbone, racconta la storia dell’emigrazione italiana partendo dall’attualità, ossia dalla migrazione in senso generale. E infatti parte da Lampedusa e dalla sua storia attuale drammatica di migranti stremanti, e dall’Europa. Spiega cosa significhi partire, lasciarsi tutto alle spalle, dare prospettiva alla propria famiglia. E lo ha fatto tramite questo progetto editoriale a fumetti (perché il Belgio è la Patria dei fumetti), in cui si ricorda le difficoltà dell’integrazione degli italiani. Un fenomeno difficile e lungo che è arrivato dopo un periodo drammatico dovuto alla guerra. Ma non è l’unico progetto che il Comites di Bruxelles ha voluto presentare oggi alla Camera. Infatti, Napolitano ha mostrato anche un breve cartone animato di 3 minuti, il primo di 13 episodi ancora da rendere pubblici, con cui si vuole raccontare il ruolo dei comites nel mondo, e vuole arrivare a far capire in maniera più semplice il loro utilizzo, la loro importanza e come fare per entrare a farne parte. Insomma, si mette a servizio per la comunicazione di questi organi che fungono da ponte tra le comunità e le istituzioni italiane all’estero. È poi potuto intervenire il Sottosegretario Della Vedova, che si è detto felice di ascoltare e osservare questi progetti che fanno parte di “una realtà che non è sempre conosciuta, né per quanto riguarda l’esistenza né per quanto riguarda l’opera”. Per questo si è detto soddisfatto soprattutto del cartone animato del Comites di Bruxelles, poiché il Governo è “impegnato nella promozione del rinnovo delle elezioni dei Comites dei prossimi mesi” e questo può essere uno strumento divulgativo importante. “Restituire anche agli italiani che vivono in Italia l’attività e la qualità e l’importanza dell’attività dei Comites, che sono un pezzo della presenza italiana all’estero” è il motivo per cui la presentazione di oggi è così importante secondo l’esponente dell’esecutivo. Emigrazione e presenza italiana all’estero “hanno diversi aspetti di importanza per l’Italia”, e quindi hanno “diversi aspetti di attenzione per il Governo”. Infine, il membro del Governo Draghi, ha rivelato della sua presenza in Belgio il prossimo 8 agosto, per commemorare l’anniversario della strage di Marcinelles, dove persero la vita molti lavoratori delle miniere di carbone, tra cui 136 italiani. A chiudere l’iniziativa è stato il Direttore generale Vignali, che ha spiegato di essere ben lieto di celebrare questi tre progetti che hanno “un filo conduttore”, ossia “raccontare l’orgoglio degli italiani all’estero, declinato in forme diverse”. “Io li vedo tutti i progetti dei comites e posso dire che questi sono tre progetti di eccellenza. Sono i migliori”. Ma Vignali non si è voluto dimenticare degli altri, circa 250 in totale nell’ultimo mandato (della durata di 5 anni), soprattutto quelli solidali: come gli “sportelli d’ascolto”, realizzati in Europa e nelle Americhe in questo periodo difficile legato alla pandemia e alla solitudine. Anche per questo “bisogna sostenere i Comites che sono importanti e volontari”, secondo lui, anche se è necessario in questo momento un “ricambio generazionale”, dove si dovrà sì coinvolgere la nuova emigrazione, ma anche coinvolgere gli italo-discendenti. “Bisogna fare uno sforzo - ha concluso - e creare un dialogo per far capire l’importanza di questo giacimento: gli italiani all’estero”. (luc.mat.\aise 08/07/2021)