“LA MONTAGNA CAPOVOLTA”: L’EMIGRAZIONE ABRUZZESE E ITALIANA IN BELGIO E LA TRAGEDIA MINERARIA DI MARCINELLE RACCONTATE AI BAMBINI PESCARA – Un libro che affronta temi importanti e delicati, per permettere ai bambini di comprenderli nel modo a loro più consono:
è la “La Montagna capovolta. Le migrazioni narrate ai bambini” di Francesca La Mantia, che racconta ai bambini dagli 8 anni – anche con l’aiuto delle illustrazioni di Cinzia Battistel – l’emigrazione italiana, in particolare abruzzese, in Belgio e la tragedia mineraria di Marcinelle. Nonna Caterina, che vive da sessant’anni in Belgio, porta il nipotino Rocco a visitare i luoghi della sua infanzia, sulla Majella, in Abruzzo. Mentre Rocco scopre panorami mozzafiato, per Caterina questo viaggio ha il sapore della riconciliazione con il passato; un passato duro, segnato dall’emigrazione della sua famiglia in Belgio, dove l’Italia nel dopoguerra spedì 64 mila uomini a lavorare nelle miniere di carbone, promettendo il miraggio di un futuro più roseo. Invece, la famiglia di Caterina in Belgio trovò la tragedia, quando l’8 agosto del 1956 nella miniera di Marcinelle scoppiò un incendio che causò la morte di 275 uomini, tra cui suo padre. Il libro ,che uscirà per i tipi di Gribaudo Feltrinelli Editore il prossimo ottobre è stato presentato in anteprima presso il Consiglio regionale dell’Abruzzo . Presenti l’autrice, il consigliere regionale Antonio Blasioli, Simone Romano D’Alfonso sindaco del Comune di Lettomanoppello, Luciana Conte assessore all’Istruzione del Comune di Lettomanoppello, Nino Di Pietrantonio presidente dell’Associazione “Vittime di Marcinelle” e Bartolomeo Profenna presidente della Pro Loco di Lettomanoppello. Francesca La Mantia: “Gribaudo Feltrinelli mi ha chiesto di parlare di migrazione ed ho scelto di raccontare l’emigrazione italiana verso le miniere di carbone del Belgio, perché quella realtà di allora presenta numerosi punti in comune con la realtà attuale delle migrazioni in Italia (discriminazioni, pregiudizi, precarie condizioni lavorative, abitative, sanitarie…). Marcinelle è uno dei simboli della storia della nostra emigrazione e le popolazioni della Maiella hanno pagato un enorme tributo in termini di vite umane, di dolore, sacrifici e privazioni, per questo la scelta è ricaduta sulla storia dei minatori di Lettomanoppello, Manoppello e altri Paesi della Maiella emigrati in Belgio per consentire un’opportunità di visibilità e riscatto a una pagina di storia locale che deve essere conosciuta dalle giovani generazioni di tutta Italia”. Il consigliere Antonio Blasioli: “Le miniere di bitume della Maiella, che abbiamo contribuito a far riscoprire con l’inaugurazione del Sentiero dei Minatori a Lettomanoppello lo scorso sabato, hanno segnato la storia del comprensorio settentrionale della Maiella contribuendo allo sviluppo industriale dell’Abruzzo. Furono proprio le notevoli competenze acquisite dai minatori abruzzesi nel bacino minerario di bitume e asfalto della Maiella a rendere i nostri corregionali i lavoratori più richiesti da parte del Belgio per le attività estrattive di carbone a Bois du Cazier, nei pressi di Marcinelle, e in molti altri siti minerari belgi. Iniziative culturali come il libro di Francesca La Mantia sono importantissime per i nostri giovani, perché contribuiscono a far conoscere loro la nostra esperienza storica e umana. Auspico che la Regione Abruzzo promuova e sostenga la diffusione del libro nelle scuole, nelle biblioteche e nei Comuni del territorio, anche in considerazione del fatto che l’8 agosto ricorreranno i 65 anni dalla tragedia di Marcinelle”. Nino di Pietrantonio, presidente dell’Associazione “Vittime di Marcinelle”: “Ero uno dei bambini di cui Francesca parla nel suo libro, avendo vissuto la mia infanzia a Marcinelle. Abbiamo contribuito con tutto il nostro patrimonio di conoscenza, memoria, e di esperienza diretta alla nascita di questo libro. Raccontando le nostre storie, la nostra infanzia da abruzzesi emigrati in Belgio. Lo abbiamo fatto come lo facciamo da anni, in Italia e all’estero, anche grazie al contributo della Presidenza della Repubblica che ci ha permesso di organizzare viaggi a Marcinelle per mantenere la memoria di quanto accaduto di cui abbiamo anche indagato le cause e le motivazioni. Oggi sulla Maiella, a 1035 m sorge un monumento in memoria dei minatori di Marcinelle, che lavoravano a 1035 m sotto terra, una scelta che ben manifesta l’intento presente nel titolo del libro “La montagna capovolta”. Francesca La Mantia, classe 1985, nata a Palermo, vive e lavora tra Milano e Palermo, già autrice per Feltrinelli dei libri per bambini “Una divisa per Nino. Il fascismo narrato ai bambini” (2020) e “La mia corsa. La mafia narrata ai bambini” (2021), è docente di latino, sceneggiatrice, regista cinematografica e teatrale, da sempre impegnata con scritti, articoli, cortometraggi e documentari nella difesa dei diritti umani e civili, contro fenomeni di razzismo, emarginazione e omofobia; nel 2016 ha realizzato il film documentario “La memoria che resta”, che racconta il sommerso e variegato mondo della resistenza, intervistando gente che non appare spesso in Tv e sui libri, ma che ogni giorno combatte la sua lotta. (Inform)