Quanta confusione (voluta), quanta pervicacia nel volere raggiungere l’obiettivo di demolire gli organi di rappresentanza degli italiani all’estero! Rinnovo SI, rinnovo NO, opzione per chiedere di volere partecipare al voto, raccolta di firme ecc.
sono tutti steccati che si cerca di frapporre tra gli italiani all’estero iscritti nei registri AIRE e gli organismi di rappresentanza che loro si sono faticosamente conquistati, considerato che nessuno regala nulla a nessuno. Dal primo modello che chiedeva in maniera obbligatoria il codice fiscale e la mail di chi voleva iscriversi per votare, finalmente, dopo pressioni ed interventi, compreso quello del CGIE, si è arrivato a dichiarare facoltativo l’inserimento dei due elementi che pregiudicavano la possibilità di iscrizione. E’ chiaro che restiamo scettici sul fatto che si scarica sulle associazioni il compito di diffondere il modello, lavoro che a nostro avviso spetterebbe ai consolati occuparsi di avvisare tutti gli iscritti all’aire, anche per dare regolarità alla campagna di informazione, evitando potenziale ricorsi da parte di chi potrebbe non venire in possesso né del modello di iscrizione né delle necessarie informazioni. Ciò nonostante, anche se restiamo i n attesa di ulteriori chiarimenti che possono arrivare dopo incontri già programmati tra il CGIE e gli uffici del Ministero degli Esteri, quello che in aquesto momento occorre avviare subito è la distribuzione dei modelli, in modo da cercare di garantire la maggiore partecipazione possibile. Non possiamo ripetere quello che è successo nel 2015, quando partecipo al voto poco più del 4% degli aventi diritto esprimendo il 3,75% di voti validi. Una ripetizione in tale misura, fornirebbe ai nemici degli emigrati l’occasione per sostenere la inutilità sia della legge che dell’organismo COMITES, con una ricaduta fortemente negativa anche suglui altri organi di rappresentanza come il CGIE, gli Eletti all’estero e così via. Abbiamo fatto un passo avanti, è possibile compilare il modulo di iscrizione senza bisogno di autenticare la firma, cosa che si fa allegando la fotocopia della carta di identità, come per altro da anni la legge italiana prevede. Questo rappresenta certamente un notevole passo avanti come tante volte abbiamo avuto modo di dire. In attesa di altri passi avanti che possono ancora venire, visto che tutta la materia è in progress, non ci resta che una cosa da fare: avviare subito la campagna informativa per portare le persone a riempire il modulo ed a spedirlo al consolato di competenza. Al lavoro, quindi. Andiamo in mezzo alle persone, organizziamo iniziative dove la pandemia ce lo permette, formiamo squadre di volontari che vanno con le dovute precauzione casa per casa. L’obiettivo deve essere di portare al voto il maggior numero di persone possibili. Ripigliamoci in mano i nostri diritti, il nostro dovere di cittadini che hanno diritto di esprimere con un voto i propri rappresentanti al COMITES. Ridiamo valore e contenuto a questo importante strumento di rappresentanza che gli emigrati si sono guadagnati dopo anni di lotte e che ora non possono certo vanificare facendo il gioco di chi vuole eliminarlo o di chi specula sulla pelle degli emigrati per costruire e/o fortificare una posizione che consenta loro di gestire in maniera deviata organismi che appartengono a tutti. Al lavoro dunque, i prossimi giorni debbono vedere l’impegno di tutte le nostre strutture, di tutti i nostri dirigenti, di tutta la nostra imponente rete associativa ed organizzativa per raggiungere un risultato che deve ridare vigore alla legge ed a tutti gli organismi di rappresentanza. Buon lavoro a tutti, un augurio che facciamo anche a noi stessi. Salvatore Augello 15 luglio 202