Le elezioni federali in Canada hanno dato un terzo, storico mandato al Primo Ministro uscente Justin Trudeau, sia pure alla testa di un governo di minoranza, com’era quello precedente. Anche se il Premier non raggiunge l’obiettivo prefissato di una maggioranza autonoma e il Partito Liberale
paga le conseguenze della scelta di anticipare le elezioni, da molti considerata non giustificata, la stabilità del quadro politico canadese e l’omogeneità programmatica delle forze riformatrici fanno pensare a una legislatura operosa e costruttiva. È la cosa di cui il Canada ha bisogno per superare la quarta fase della pandemia e per ritornare ad una attiva normalità con tutte le sue importanti potenzialità sociali ed economiche. Credo, inoltre, che nel risultato si possa leggere una domanda di uscita dalla pandemia con maggiori sostegni e sicurezze sanitarie e sociali, con un impegno attento per una ripresa delle attività lavorative e professionali, con misure più certe e incisive contro le mutazioni climatiche e a tutela dell’ambiente, con azioni più leali e concrete a favore delle popolazioni native. Le prospettive si annunciano favorevoli – e me ne compiaccio vivamente – per l’ulteriore sviluppo dei già ottimi rapporti tra il Canada e l’Italia, che durano ormai da tempo e che nella presenza di una consolidata e qualificata comunità italo-canadese trovano un solido ancoraggio e un continuo fattore di impulso. Desidero, infine, esprimere le mie felicitazioni e fare i miei auguri di buon lavoro a tutti gli eletti italo-canadesi nella Camera dei Comuni, di ogni schieramento, con la speranza di potere sviluppare nel prossimo futuro rapporti proficui a beneficio dei nostri due Paesi e della nostra comunità.