54 anni: Sono gli anni di vita e di attività della FILEF. Una rete associativa diffusa in Italia e nel mondo; un impegno costante tra le comunità emigrate, realizzato dagli stessi emigrati ed emigrate, con l’obiettivo di promuovere e difendere i valori della democrazia, del lavoro, dell’integrazione, dei diritti umani, della parità di genere, delle famiglie e dei giovani in movimento.

Venerdì 24 settembre si è svolta l’assemblea precongressuale, preparata da un lavoro di consultazione durato otto mesi in cui sono state coinvolti oltre cento soggetti tra federazioni di associazioni regionali in Italia e all’estero, singole associazioni, circoli e collettivi aderenti alla rete. Si è trattato di oltre 50 riunioni realizzate in teleconferenza, articolate territorialmente e su specifiche tematiche che hanno permesso di fare emergere capacità di rappresentanza, competenze e potenzialità che hanno continuato ad esistere e ad operare nei diversi contesti, malgrado il disimpegno di governi nazionali e regionali che ha contraddistinto l’ultimo decennio e gli anni della pandemia. Una FILEF che si presenta al congresso previsto per l’inizio del 2022 sensibilmente rinnovata negli organismi di direzione, con una consistente presenza giovanile e acquisendo la parità di genere e territoriale tra Italia ed estero, sia nel direttivo che nel coordinamento. Ai due nuovi coordinatori nazionali Pietro Lunetto (Belgio) e Laura Salsi (Emilia Romagna), si aggiungono i responsabili di area Massimo Angrisano, Nino Galante e Stefano Morselli. La presidenza allargata sarà diretta da Antonella Dolci (FAIS di Stoccolma), della quale faranno parte anche Enrico Pugliese, Elisa Castellano, Rodolfo Ricci, e Salvatore Augello, oltre ai presidenti onorari Francesco Berrettini e Francesco Calvanese. I nuovi ingressi in assemblea e nel direttivo rinnovano la rappresentanza nei principali paesi della diaspora italiana, dal nord Europa, alle Americhe, all’Oceania in una prospettiva di collaborazione e cooperazione con altre rappresentanze sociali e associative, come è tradizione della pratica unitaria della FILEF, organizzazione democratica, aperta al pluralismo, attenta alle differenze e alla sua identità originaria, pienamente attuale, inaugurata molti anni or sono da Carlo Levi, Paolo Cinanni, Gaetano Volpe, Ferruccio Parri, e tanti altri dirigenti e militanti che hanno segnato in Italia e all’estero la sua storia. E’ una FILEF nuova quella che esce dall’assemblea, che attinge alla grande esperienza del passato e guarda avanti per contribuire ad un futuro migliore per tutti: quello degli immigrati, degli emigrati e anche di chi resta sul suolo di origine: “siamo tutti coinvolti”, ci ricordava uno dai partecipanti all’assemblea; il cambiamento climatico sta generando flussi di migrazioni che non sono più solo economici, ma epocali, causati, ad esempio, dalla desertificazione e dalla emersione oceanica e riguarderanno, come già è evidente, il territorio nazionale che assiste alla spopolamento della aree interne. L’adesione alla FILEF di decine di nuove associazioni negli ultimi anni mostra come il bisogno di rappresentanza e di protagonismo soprattutto delle nuove generazioni, della nuova emigrazione e dell’immigrazione sia vivo sia in Italia che all’estero e si concretizzi con tante iniziative e progetti nei diversi territori anche al di là della scandalosa assenza di sostegno istituzionale e di attenzione politica e sociale del nostro Paese. La riduzione o chiusura dei più importanti capitoli di finanziamento istituzionale destinati all’associazionismo e alle attività informative, culturali, formative, linguistiche, di cooperazione, ha ridotto la capacità di azione del mondo associativo in generale e quindi anche della FILEF, ma non ha scalfito la capacità di rappresentanza di un mondo che negli ultimi 15 anni ha visto raddoppiare la sua presenza all’estero a causa della ripartenza di grandi flussi di nuova emigrazione portandola a quasi 6 milioni e mezzo di persone. Stimolare governi, istituzioni e politica a mettere in campo mezzi e strumenti che consentano al movimento associativo di erogare assistenza e servizi adeguati e qualificati alle comunità della vecchia e nuova emigrazione italiana, una giusta e dignitosa accoglienza e integrazione in Italia e in Europa per gli immigrati è un impegno centrale della nuova FILEF. Il congresso che si svolgerà nel 2022 avrà l’obiettivo di perfezionare il nuovo progetto organizzativo e di proiettare nel prossimo decennio la federazione italiana dei lavoratori migranti e delle proprie famiglie.

Presidenza e coordinamento FILEF Nazionale

27 settembre 2021