ROMA - Atto finale, di fronte alla Giunta per le elezioni del Senato, nel procedimento di contestazione dell’elezione di Adriano Cario, il senatore eletto in Sud America con l’Usei, poi passato al Maie. Questa mattina in seduta pubblica, prima il relatore, poi gli avvocati delle parti – Bozzi per Fabio Porta, il ricorrente, Paniz per Cario

– hanno riepilogato la vicenda datata 2018 e presentato deduzioni e controdeduzioni che ora la Giunta sta valutando in Camera di consiglio. Sul banco degli imputati, in particolare, le schede di tre sezioni della circoscrizione di Buenos Aires dove, denuncia Porta da 4 anni, i voti per il senatore Cario hanno raggiunto numeri sproporzionati sia rispetto alle 32 totali in cui è divisa la capitale argentina, sia alle 99 totali dell’intera circoscrizione. Per Porta e i suoi periti, si tratta di schede contraffatte, in quanto compilate tutte dalle stesse mani. Per l’avvocato di Porta, si tratta di una “ipoteca grave” sul risultato elettorale; affermazione contestata da Paniz secondo cui le percentuali e le statistiche non possono essere applicate ai risultati elettorali, per cui ben venga un controllo che faccia chiarezza una volta per tutte, ma su tutte le schede della circoscrizione, non solo su quelle prese a campione da Porta per il suo esposto. Secondo l’avvocato di Cario, poi, la legge 459/01 “deroga” alla segretezza e alla personalità del voto, in quanto “fa da pendant” a quanto accade in Italia per il voto assistito. Un’affermazione contestata da Bozzi, che l’ha definita non solo scorretta, ma anche pericolosa per la tenuta della legge sul voto all’estero, sotto accusa fin dalla sua prima applicazione proprio per la personalità e la segretezza su cui, per altro, nel 2018 si è pronunciata anche la Corte Costituzionale. Proseguire su questa strada, quindi, non farebbe che dare corda a quanti vogliono abolirla. Nel mezzo i dati sulle schede in questione, che sono “eclatanti” per Porta e insufficienti a dimostrare i presunti brogli per Cario. Il senatore – che non è stato raggiunto da nessun avviso di garanzia – contesta a Porta anche la tempistica del suo ricorso, presentato oltre i 20 giorni dall’elezione previsti dalla legge. Secondo Paniz il procedimento di fronte alla giunta dovrebbe essere sospeso in attesa della conclusione del processo penale. Una soluzione che, come si immaginerà, vede contrario Bozzi che ha confermato anche stamattina che “non accetteremo mai un’archiviazione”. Nel suo breve intervento, Porta ha ringraziato la Giunta per il lavoro svolto in una vicenda che ha definito “inquietante”, con “prove aberranti” emerse “già a Castelnuovo di Porto”, confermando di avere “fiducia nel lavoro della Giunta”. Cario, dal canto suo, ha ringraziato la Giunta e salutato i senatori che ora sono riuniti in Camera di consiglio. (ma.cip.\aise 09/11/2021 )