“Ho illustrato oggi, giovedì 18 novembre, nella commissione Esteri della Camera, la risoluzione sulla riorganizzazione e il rilancio dei servizi consolari che il gruppo del PD ha presentato nelle scorse settimane, con le firme di La Marca, Schirò e Quartapelle. Di fronte alla situazione insostenibile che il sistema dei servizi consolari sta attraversando, si tratta di un atto dovuto.
Negli ultimi 15 anni la comunità di passaporto italiano nel mondo si è raddoppiata, sono cresciuti i compiti messi a carico degli uffici e, nello stesso tempo, sono state chiuse decine di strutture all’estero, mentre la pianta organica del personale MAECI si è asciugata di migliaia di unità, del 35% nelle sole aree funzionali, quelle che portano avanti i servizi ai cittadini e alle imprese. Tutto questo per le politiche di risanamento finanziario degli scorsi anni e per il blocco del turnover del personale. I concorsi che si sono riaperti da qualche anno non sono ancora sufficienti per coprire i posti vacanti in organico. Una condizione drammatica, attenuata dal ricorso al personale a contratto che, pur con un trattamento salariale inadeguato, ha consentito di rispondere alle esigenze più immediate e urgenti nei settori nei quali il suo impiego è consentito dalle norme. Sono in gioco, insomma, i diritti di cittadinanza di milioni di persone e la possibilità di dare un aiuto adeguato alle imprese che tentano di internazionalizzarsi. Per questo, la nostra risoluzione richiede al Governo un intervento di emergenza per ripristinare la normale efficienza minata dalle norme restrittive contro la pandemia e per recuperare gli arretrati che si sono creati. Chiede inoltre un programma di più largo respiro per reintegrare almeno in parte il personale venuto a mancare e per accelerare i programmi di digitalizzazione che stentato ad entrare a regime. La necessità di attendere altri atti preannunciati da qualche altro gruppo parlamentare ha determinato lo slittamento del voto alla prossima settimana. Per quanto ci riguarda, ribadisco la nostra apertura ad ogni apporto leale e costruttivo, a condizione che si faccia presto per cogliere l’occasione della legge di bilancio.