(SA) - Giorni fa sul giornale “La Sicilia” è apparsa una intervista nella quale si parlava della consulta regionale dell’emigrazione e si muoveva un rimprovero ai politici che non hanno ancora provveduto a cambiare la legge 55/80 come pare da molti promesso. Il tutto parte dalla comunicazione giusta e doverosa comparsa sul sito della Regione da parte dell’Assessore alla Famiglie alle Politiche Sociali ed al Lavoro,
che chiedeva a chi ne aveva diritto secondo le norme in vigore, di procedere alla segnalazione delle persone da inserire nella costituenda consulta. Attacchi di questo tipo non sono una novità, essi oltre ad essere ingenerosi, continuano con pervicacia ad avvalorare la teoria di un inesistente quanto inopportuno e dannoso dualismo tra associazioni regionali, per altro previste e riconosciute dalla legge 55/80 ed associazioni e federazioni nate ed operanti all’estero. Stendiamo un velo pietoso sulla strumentalizzazione usata a piene mani da certe federazioni e movimenti per motivi diversi da quelli che riconducono alla soluzione dei problemi degli emigrati siciliani. Quello che vogliamo qui sottolineare, è che invece di accogliere ed apprezzare la disponibilità e la sensibilità dell’Assessore a mettere in moto la macchina per pervenire alla rinascita della consulta non pervenuta da oltre venti anni, si fa scattare con sorprendente tempestività il freno a mano del dualismo. Noi restiamo convinti della bontà della posizione assunta in passato dalle associazioni regionali e da tempo fatte proprie dal Coordinamento delle Associazioni Regionale Siciliane dell’Emigrazione (CARSE). Se davvero si vuole la consulta, allora bisogna rendersi conto che essa può rinascere solo rispettando quanto previsto dalla legge in vigore che è la 55/80 e le successive modificazioni. Su questa strada si sta muovendo giustamente l’Assessore, che ringraziamo per la sua sensibilità in direzione dei siciliani nel mondo. Questa è l’unica strada oggi percorribile. Insistere su strade e metodi diversi, significa condannare i siciliani all’estero a continuare ad essere privati di un organismo importante come la consulta. Siamo d’accordo e lo stiamo dicendo fin dalla terza ed ultima conferenza regionale dell’emigrazione del 1991 quando abbiamo rappresentato il problema all’allora assessore Mommo Giuliana ed al presidente della Regione Rino Nicolosi, che la legge 55/80 va cambiata ed aggiornata. Diversi sono i disegni di legge che abbiamo anche predisposto e che non hanno avuto fortuna. Resta chiaro quindi, che siamo contro qualsiasi dualismo e qualsiasi strumentalizzazione, così come siamo d’accordo e fermi sostenitori del ruolo delle associazioni, siano esse quelle regionali che quelle operanti all’estero che siano in possesso di determinati criteri per entrare in un futuro albo regionale delle associazioni che deva entrare nella nuova legge. Vogliamo cambiare le regole? Noi ci siamo, ma seguendo le regole al momento vigenti. Il procedimento da noi auspicato è il seguente:
1) Rivitalizzare entro questa legislatura la consulta regionale;
2) Andare alla 4^ conferenza regionale dell’emigrazione siciliana, nel corso della quale si elabora con l’apporto di tutti la nuova legge che deve tenere conto di quanto è avvenuto in emigrazione in tutti questi anni e di quanto sta avvenendo con la nuova emigrazione;
3) Alla luce della nuova legge studiare il metodo per rinnovare la consulta. Qualsiasi altra strada allontana questo orizzonte ed imbocca una strada di non ritorno che priverà i siciliani per sempre della consulta.
Salvatore Augello segretario Generale dell'USEF e presidente del CARSE