ROMA – Nel corso dell’Assemblea Plenaria del Cgie sono stati illustrati i lavori delle Commissioni Continentali e Tematiche. Il Vicesegretario generale per l’America Latina Mariano Gazzola per la sua Commissione ha parlato dei problemi della rete diplomatico-consolare nel Sud America, oltre che di elezioni dei Comites.

“Esse hanno rappresentato uno spartiacque ossia hanno dimostrato che abbiamo un sistema Italia che è tutt’altro che sistemico e manca tanto per farlo divenire un vero sistema. Stiamo discutendo di numeri, con discorsi sulla contingenza, non vedendo oltre”. Per quale motivo – si è domandato Gazzola – un connazionale che ha tante difficoltà a rinnovare un passaporto dovrebbe iscriversi per votare?, ha sollevato il quesito Gazzola ribadendo che se votare ha un senso per gli addetti ai lavori non necessariamente ne ha per il cittadino comune che ha un cumulo di problemi quotidiani. “Non si può mettere in dubbio la legittimità dei Comites in base all’affluenza al voto; la loro legittimità deriva dalla legge che li ha costituiti”, ha aggiunto Gazzola. Il Vicesegretario generale per i Paesi anglofoni extraeuropei Silvana Mangione, per quanto riguarda la Commissione Continentale, ha rilevato come in tutto il Canada ci siano solo tre Consolati, negli Usa nove, in Australia cinque. “Questa enorme entità dei Paesi anglofoni extraeuropei conta solo 5 rappresentanti nel Cgie perché non si tiene conto della massa d’urto di milioni di italo-discendenti”, ha spiegato Mangione esortando a porre mano alla revisione delle assegnazioni per Paese dei consiglieri per il prossimo Cgie, per riequilibrare una situazione nella quale tre Paesi da soli contano la metà degli eletti all’estero. “Bisogna tener conto dei Comites di nuova nomina o di realtà come l’Asia. C’è una ridefinizione da porre in essere perché esiste un movimento diverso nelle nostre presenze che è molto più allargata”, ha sottolineato Mangione lamentando anche le problematiche connesse agli enti gestori. La Mangione ha anche sottolineato la necessità di far partecipare i rappresentanti del Cgie alle riunioni del Sistema Paese. Per la Commissione di nomina governativa è intervenuto il vice segretario Rodolfo Ricci che ha ribadito l’idea della necessità di una nuova definizione di una rappresentanza vera che produca risultati, sollevando l’interrogativo su come ricostruire questa rappresentanza. “Questo Parlamento e questo Governo devono dare risposte ai nostri quesiti e noi dobbiamo esigere queste risposte”, ha commentato Ricci. Per Ricci inoltre dopo 15 anni di mancanza di attenzione verso gli italiani all’estero da parte della politica assistiamo ad uno “scollamento della Comunità all’estero”. Secondo Ricci dunque “La risposta deve essere politica per una questione politica: l’Italia ritiene l’emigrazione questione nazionale o no? Se la risposta è sì, deve intervenire seriamente, investire nelle politiche che recuperino questo patrimonio”. Per la continentale Europa – Nord Africa è intervenuto il consigliere Vincenzo Mancuso che ha sottolineato la necessità di avere servizi consolari finalmente efficaci. Mancuso ha inoltre parlato dei rapporti tra vecchia e nuova emigrazione: “non bisogna perdere il contatto con la madrepatria, abbiamo la nostra identità che esportiamo all’estero ed è questo il nostro capitale”, ha precisato Mancuso. Secondo Mancuso inoltre bisogna eliminare le differenze per gli italiani all’estero che ancora riguardano Imu, Tari e canone tv. Per il consigliere occorre poi che le vecchie generazioni imparino ad usare le nuove tecnologie, ma al contempo i giovani devono essere disponibili ad un confronto dialettico. Il Presidente della Commissione Informazione Giangi Cretti è intervento sulle questioni riguardanti l’editoria per gli italiani all’estero, definendo necessarie quelle verifiche e comparazioni volte a comprendere cosa succede nei diversi Paesi dove il sostegno pubblico all’editoria è fortemente sostenuto quale elemento portante di democrazia. Cretti ha parlato del ruolo dei consolati, dei pareri che giungono sull’editoria dalla rete diplomatico-consolare e di quelli dei Comites: quest’ultimi non vincolanti. Cretti ha anche parlato del fondo straordinario per l’editoria dedicato alla formazione di competenze specifiche che vadano al di là del ruolo tradizionale del giornalista. “C’è la consapevolezza che la digitalizzazione è irrinunciabile e che le nuove tecnologie hanno delle potenzialità enormi ma anche dei rischi, per cui si cerca di non subire supinamente la fascinazione dei social media”, ha evidenziato Cretti vedendo anche nel turismo delle radici una possibilità in più per l’editoria italiana all’estero. Per quanto riguarda i contributi per l’editoria Cretti ha segnalato come i contributi del 2020 saranno liquidati entro la fine dell’anno alle testate edite in Italia e diffuse all’estero e all’indizio del 2022 per le testate edite e diffuse all’estero. Il consigliere Fernando Marzo ha parlato dell’incontro della Commissione Lingua e Cultura con Cecilia Piccioni (Direzione Generale Sistema Paese) sulla questione della circolare 3 relativa agli enti gestori. Nell’inventario della problematiche emerse, anche a causa del covid, spiccano la tempistica delle domande di contributo, il calcolo delle spese amministrative e le difficoltà legate a nuove logiche di management e i ritardi nell’erogazione dei contributi. Secondo Marzo per l’insegnamento della lingua e cultura italiana, è necessario tenere conto dei cambiamenti nella tipologia di domanda di queste materie nel mondo per via della nuova mobilità e dei cambiamenti epocali in atto. Il consigliere ha infine segnalato come la Commissione auspichi un clima collaborazione e di concertazione, e una messa in sicurezza dei contributi per il settore, assicurando quanto stanziato negli anni precedenti. Ha infine ripreso la parola il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci Luigi Maria Vignali che ha sottolineato come sia in atto un forte cambiamento demografico all’estero che riflette le difficoltà dei servizi consolari e delle questioni relative alle elezioni. Per Vignali occorrono dunque nuovi strumenti “un cambiamento forte, non solo di risorse, servono innovazioni, progetti e idee nuove, un cambio di paradigma”. Il Direttore Generale ha poi evidenziato come, in occasione delle elezioni dei Comites, la rete all’estero abbia fatto il massimo e che il 20% delle opzioni di voto siano state presentate tramite il portale Fast.it. Dopo aver rilevato la quantità e la qualità della campagna informativa attivata per il voto dei Comites, Vignali ha auspicato che la “Carta di Roma”, il documento elaborato dal Cgie che conterrà un decalogo di diritti per gli italiani nel mondo, venga condiviso con il Ministero degli Esteri e posto a conoscenza del Presidente del Cgie, ovvero del Ministro degli Esteri. Su questo punto il Segretario Generale Schiavone, nel ribadire gratitudine per il lavoro svolto della Dgit, ha sottolineato lo scarso rapporto diretto e in presenza avuto dal Cgie e con Ministro degli Esteri. (Inform)