GENOVA - Smarginando è il Festival che la Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ha ideato per promuovere e accompagnare l’apertura del nuovo MEI, il Museo dell’emigrazione italiana, che sarà inaugurato in primavera a Genova alla Commenda di San Giovanni di Pré.
Il Museo, grazie al Festival, va oltre i propri confini, cercando di tracciare attraverso gli approfondimenti tematici una mappa di emozioni che ci riconnette al presente delle migrazioni planetarie, tornando contemporaneamente nei luoghi dell’emigrazione italiana, piccole comunità che attorno al tema della memoria e dei ricordi hanno costruito un racconto popolare, storico, sociale. Un tema spesso sottovalutato sono le migrazioni interne. Per riscoprirle il Festival ha voluto organizzare, per domani, 22 aprile, alle ore 16.30, l’incontro dal titolo “Migrazioni interne: un mondo da riscoprire”. Smarginando va infatti oltre quelli che sono i margini delle storie, oltre i limiti del definito, costruendo una geografia inedita che restituisca la storia dell’emigrazione in diversi luoghi e utilizzando diversi linguaggi: arte, cinema, fotografia, storia, letteratura, saggistica, teatro, musica e sport. La pubblicazione dei volumi editi dal Mulino a cura di Michele Colucci e Stefano Gallo: “Campania in movimento. Rapporto 2020 sulle migrazioni interne in Italia”; “Le strade per Roma. Rapporto 2021 sulle migrazioni interne in Italia” diventa dunque spunto per riscoprire il mondo delle migrazioni interne. L’Italia contemporanea è stata infatti plasmata e trasformata dai flussi migratori che la hanno solcata. Fin dal periodo post unitario, attraverso l’età giolittiana, il fascismo e il miracolo economico, la mobilità interna ha rappresentato un eccezionale veicolo di cambiamento, tra conflitti ed emancipazione. Ancora oggi i movimenti interni rappresentano un elemento strutturale dell’equilibrio economico, con forti ripercussioni a livello sociale. I ricercatori del CNR Michele Colucci e Stefano Gallo a partire dal 2014 curano ogni anno un rapporto sulle migrazioni interne, frutto di ricerche approfondite di taglio interdisciplinare. I due ultimi volumi che verranno discussi nella presentazione hanno come oggetto rispettivamente una regione di forte emigrazione (la Campania) e una città di grande immigrazione (Roma). Nella prospettiva del Museo Nazionale dell’Emigrazione è importante riscoprire la centralità e il ruolo delle migrazioni interne, che anche nel contesto genovese hanno lasciato tracce importanti del loro passaggio. Domani verrà infatti discusso l’argomento con i curatori Paolo Giannone, Direttore Biblioteca Universitaria di Genova - Ministero della Cultura, Paolo Masini, Presidente del Comitato di Indirizzo Museo Nazionale dell’Emigrazione, Pierangelo Campodonico, Direttore Istituzione MuMA, Salvatore Capasso, Direttore CNR Istituto di studi sul Mediterraneo, Fiorella Farinelli, Osservatorio nazionale integrazione studenti stranieri, Delfina Licata, Sociologa - Fondazione Migrantes. In occasione della presentazione verrà anche firmata la convenzione tra CNR – Istituto di studi sul Mediterraneo e Museo Nazionale dell’Emigrazione. (aise)