Credo che sia opportuno ricordare che per l’anno 2022 l’imposta IMU da pagare per i soggetti titolari di pensione in regime di convenzione internazionale con l’Italia residenti all’estero scende al 37,5% grazie alle disposizioni della Legge di Bilancio per il 2022 (art. 1, co. 743, L. n. 234/2021).
È bene ricordare che per gli stessi immobili è stato ribadito dalla legge che la tassa sui rifiuti “Tari” è dovuta in misura ridotta di due terzi. Si tratta – l’ulteriore riduzione dell’Imu – di una disposizione temporanea valida solo per l’anno in corso. Dal prossimo anno, se non interverranno nel frattempo modifiche legislative, verrà ripristinata la riduzione al 50% così come stabilito dal comma 48 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio per il 2021 (la n. 178/20). L’Imu è ridotta per i soggetti non residenti titolari di pensione “in regime di convenzione internazionale con l’Italia” ma comunque residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia. Per pensione in regime di convenzione internazionale si intende una pensione maturata tramite la totalizzazione di contributi versati in Italia con quelli versati all’estero in un Paese convenzionato, comunitario (in virtù dei regolamenti comunitari di sicurezza sociale) ed extracomunitario (che abbia stipulato con l’Italia una convenzione bilaterale di sicurezza sociale). I titolari di sola pensione estera o di sola pensione italiana residenti all’estero sono quindi esclusi dal regime di riduzione. Come si ricorderà il regime agevolativo previsto per l’IMU, la TASI e la TARI dall’art. 9-bis, del D. L. n. 47 del 2014, era stato eliminato con la Legge di bilancio per il 2020, che aveva appunto abolito la norma che prevedeva l’esenzione a favore dei pensionati italiani iscritti all’Aire e titolari di una pensione estera. Grazie anche all’impegno del Partito democratico siamo riusciti con la Legge di Bilancio per il 2021 a reintrodurre la parziale esenzione dell’Imu al 50% a favore dei pensionati residenti all’estero titolari di pensione in convenzione internazionale, proprietari di immobile in Italia (una sola unità immobiliare a uso abitativo non locata o data in comodato d’uso). Solo a causa della mancanza di risorse non siamo riusciti ad ottenere una esenzione totale (è stato istituito un fondo nello stato di previsione del Ministero dell’Interno con una dotazione su base annua di 12 milioni di euro, ora incrementato dall’ultima Legge di bilancio di 3 milioni di euro per consentire la riduzione al 37,5% per il 2022). Va comunque rilevato che la riduzione dell’Imu per i soli titolari di pensione in convenzione internazionale è stata contestata da molti nostri connazionali residenti all’estero i quali ritengono più giusto estendere il regime agevolativo ad altri soggetti (compresi i non pensionati) proprietari di immobili in Italia. Credo che sia opportuna una seria e responsabile verifica della normativa sull’Imu che, compatibilmente con le risorse e la disponibilità economica dello Stato e con i vincoli giuridici imposti dal diritto comunitario, possa prefigurare la possibilità di venire incontro alle giuste rivendicazioni delle nostre collettività all’estero.