ROMA – La Giunta delle elezioni, in merito all’indagine conoscitiva sulle modalità applicative ai fini della verifica elettorale, della legge 459/2001 recante “Norme per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero”, ha svolto le audizioni di Francesco Paolo Sisto, Sottosegretario alla Giustizia, e dei rappresentanti del CGIE.
Sisto si è soffermato sull’analisi dalle problematiche di agibilità relative a Castelnuovo di Porto, dove fino ad oggi si è svolto in via esclusiva lo scrutinio del voto degli italiani all’estero, nonché sulle difficoltà di raggiungimento di questo sito in occasione degli scrutini per le congestioni stradali; a questo si è aggiunta la consapevolezza del numero di elettori esteri aumentati negli anni fino ad arrivare a oltre 4 milioni, secondo i dati aggiornati ad aprile 2022. Sisto ha evidenziato le problematiche del sistema per lo spoglio attualmente vigente, risolvibile con la suddivisione delle operazioni di spoglio tra più Corti d’Appello, in aggiunta a quella di Roma. Come ricordato da Sisto le operazioni di spoglio si svolgeranno in futuro (ad eccezione del prossimo referendum per il quale non ci sono ormai i tempi organizzativi per cambiare) su più Corti d’Appello benché i plichi debbano comunque continuare a giungere dall’estero a Roma: infatti i funzionari del Maeci sono gli unici a poter rimuovere i sigilli diplomatici ai plichi una volta giunti n Italia. Le altre sedi da affiancare a Roma saranno Napoli, Firenze, Bologna e Milano, perché munite di aeroporto e collegate alla Capitale da una rete ferroviaria ad alta velocità. Roma in particolare si occuperà delle schede della ripartizione America meridionale; la ripartizione Europa spetterà a Milano, Bologna e Firenze; Napoli infine avrà competenza sulla ripartizione America settentrionale-centrale più Africa, Oceania e Antartide. Come evidenziato da Sisto la nuova norma riguarderà le operazioni successive al prossimo referendum di giugno. Secondo il Sottosegretario, la Giunta per le elezioni potrebbe su questa materia con il suo lavoro favorire la sinergia fra i vari Ministeri coinvolti. Per Sisto inoltre occorre poi risolvere rapidamente il problema dei tempi troppo lunghi, a volte anni, per la legittimazione definitiva delle situazioni dei parlamentari in bilico. Il deputato Gregorio Fontana (FI) ha riflettuto sul fatto che i locali per gli scrutini debbano essere reperiti per tempo da qui alle prossime elezioni politiche: “la distribuzione dell’onere finora era gravato solo sulla Corte d’Appello di Roma, con queste nuove modalità molti dei problemi finora riscontrati in fase di scrutinio e spoglio saranno superabili”, ha commentato Fontana. Roberto Giachetti (Presidente della Giunta) ha invitato ad agire affinché nella prossima legislatura la Giunta entri in possesso dei dati delle votazioni per le verifiche in tempi immediati al fine di dare risposte altrettanto rapide. Michele Schiavone (Segretario Generale CGIE) ha ricordato che il CGIE è l’organismo di rappresentanza degli italiani all’estero. Attualmente il CGIE effettua l’attività in via ordinaria dopo l’avvenuto rinnovo dell’organismo nell’aprile scorso. “Bisogna garantire rappresentanza e partecipazione elettorale mettendo al sicuro il voto: il voto all’estero fu una conquista per i connazionali e come tale va tutelato e adattato in base alle situazioni sedimentate nel tempo. Per preservare tale diritto al voto si rende necessario renderlo fruibile ovunque, proteggendolo da interferenze esterne”, ha spiegato Schiavone ricordando che finora, in questi ultimi 20 anni, si sono tenute 4 elezioni politiche e si sono svolti 8 referendum e nel frattempo sono più che raddoppiati i numeri degli italiani all’estero. Si vota infatti in 196 Paesi con un corpo elettorale passato da 2,3 milioni ad inizio millennio agli attuali 5 milioni previsti per il referendum di giugno. “I connazionali sono volenterosi nel contribuire al sistema Italia anche attraverso il diritto al voto, necessario per costruire relazioni forti anche con le nuove migrazioni. Bisogna apportare correttivi alle procedure facendo leva sull’uso di strumenti tecnologici”, ha evidenziato Schiavone che, sull’inversione dell’opzione, ha invitato a mantenere l’universalità del voto con il sistema attuale per corrispondenza garantendo una massima partecipazione. Secondo Schiavone i costi per le elezioni all’estero sono comunque nettamente inferiori a quelli per il territorio nazionale. Il Segretario CGIE ha quindi invitato a ragionare sulla garanzia di un’informazione capillare per gli elettori. Schiavone ha concluso l’intervento anticipato l’invio di un documento del CGIE alla Giunta. Anche Silvana Mangione (Vicesegretario generale CGIE per i Paesi anglofoni extra UE) si è detta contraria all’introduzione dell’inversione dell’opzione di voto a suo giudizio contrastante con gli art. 3 e 48 della Costituzione. Mangione ha rilevato come le problematiche legate all’inversione dell’opzione, con il netto calo della partecipazione, si siano evidenziate nella doppia sperimentazione delle elezioni dei Comites. Mangione ha altresì rilevato come il taglio del numero dei parlamentari abbia colpito anche coloro che all’estero rappresentano la cosiddetta ‘21esima regione d’Italia’ togliendo voce al mondo dei nostri connazionali. Mariano Gazzola (Vicesegretario generale CGIE America Latina) ha puntualizzato che “gli italiani all’estero non sono un numero ma persone e neppure una variabile economica da aggiustare quando i conti non tornano”. (Inform)