È da salutare con convinzione e soddisfazione la riapertura del consolato italiano a Manchester, che dal prossimo 18 luglio aprirà i suoi servizi ai connazionali. Quello di Manchester, così, diventa il terzo consolato nel Regno Unito dopo quello di Londra ed Edimburgo.

Un passo quanto mai necessario sia per la crescita del numero dei nostri connazionali che per le complesse problematiche intervenute nella fase del dopo Brexit. In questa maniera, 110.000 nostri connazionali, sugli oltre 450.000 ormai residenti nel Regno Unito, potranno avere servizi di maggiore prossimità e, mi auguro, di più elevata efficienza. Il nuovo consolato coprirà l'area di Birmingham al confine con la Scozia e l'Isola di Man. Ad esso, inoltre, faranno capo gli uffici consolari di Liverpool, Birmingham, Newcastle upon Tyne, Nottingham e Hull. Del risultato va dato atto alla costante mobilitazione della comunità italiana, alle sollecitazioni degli eletti all'estero della circoscrizione Europa, al Cgie e ai responsabili del MAECI che hanno operato per una positiva soluzione.Ringrazio, inoltre, quanti a livello di responsabili di governo hanno lavorato per questo, ad iniziare dall'allora Sottosegretario del Governo Gentiloni Enzo Amendola che ne firmò l'atto di riapertura, impegnando anche i fondi necessari. Spero che la riapertura del consolato di Manchester rappresenti il segnale di un rafforzamento dell'impegno sul versante dei servizi consolari che, come ho avuto modo di ribadire ancora in questi giorni con specifici atti parlamentari, ha assoluto bisogno di maggiore attenzione e risorse.