La scelta di alcuni partiti politici di non confermare la fiducia al governo presieduto da Mario Draghi ha evidenziato tutta l’irresponsabilità di chi ha deciso di mettere il Paese in questa condizione, provocando sconcerto anche a livello internazionale. La responsabilità di aver avviato la crisi è certamente del Movimento 5 Stelle e della Lega, spesso critici con lo stesso esecutivo che si erano impegnati a sostenere.
Ma il vero tradimento è arrivato da Forza Italia, un partito a parole moderato e dalla parte degli italiani, nei fatti succube dei populisti e dei sovranisti. Una forza che nel momento più difficile si è dimostrata irresponsabile. Non c’è più il centrodestra, dunque, ma solo la destra. Non ci sono più i moderati. Le uscite dei Ministri Gelmini e Brunetta e del senatore Cangini dimostrano che Forza Italia ha cambiato pelle, ha contribuito a far cadere il premier più europeista ed atlantista che potessimo avere, ha deciso di essere una forza politica a trazione Lega. La scelta del Movimento 5 Stelle, della Lega e di Forza Italia mette a rischio soprattutto il PNRR, volano della crescita futura. L'Italia da un anno e mezzo si era avviata in un percorso di ripartenza su tutti i fronti dopo la crisi pandemica e nonostante una guerra sul suolo europeo. Il prestigio e l'autorevolezza di Draghi hanno protetto il paese dalle turbolenze e dai rischi connessi a questa difficilissima fase. E ora, nelle prossime settimane, serviranno nervi saldi. L’imminente campagna elettorale dovrà essere caratterizzata da una piena assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche di fronte al Paese. Allo stesso modo i cittadini che votano, e in primo luogo gli italiani all'estero, devono sapere con che tipo di partiti hanno a che fare. Chi ha difeso gli interessi degli italiani, come il Partito democratico, non può essere considerato alla stregua di quanti hanno tradito gli accordi e hanno consegnato il paese all'instabilità e al rischio di perdere miliardi di fondi da investire per cambiare l'Italia. Ci saranno serie conseguenze anche per noi italiani all’estero. Il lavoro avviato in questi anni difficili sarà bloccato e occorrerà ripartire daccapo, ancora una volta. Saranno bloccate le proposte di legge di riforma dei Comites e per l’Istituzione di una Commissione bicamerale sugli italiani all’estero, fortemente volute dal PD, giunte al termine dell’iter parlamentare. Ma soprattutto non potremo portare a termine alcune misure importanti, in questi giorni all’esame delle diverse Commissioni, come ad esempio il ripristino dell’assegno unico per alcune categorie di lavoratori italiani all’estero e la riforma della cittadinanza. Non potremo neppure seguire e controllare lo stato di avanzamento di alcuni semplici provvedimenti amministrativi, sui quali mi sono battuta e per i quali aspettavo le risposte del governo (Carta d’identità elettronica e Spid, tanto per citarne alcuni). Infine, non avremo la possibilità di intervenire sulla prossima legge di bilancio e fare in modo che ai servizi consolari siano destinate risorse importanti, che l’attività degli enti gestori siano garantiti da congrui finanziamenti, che il pacchetto di misure per il "Turismo di ritorno" sia effettivamente implementato. Come PD indicheremo la nostra proposta per il Paese e per gli italiani all’estero. Chiameremo a raccolta chi ci sta, con l'orgoglio di difendere l'Italia nel mondo. Ora i rappresentanti dei partiti della irresponsabilità raggiungeranno gli italiani all’estero con messaggi, dichiarazioni e promesse. Ma sono certa che gli italiani all’estero, che non hanno mai mancato di garantire all’Italia il sostegno necessario per uscire dalle crisi più gravi, sapranno come accoglierli e cosa rispondere. On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D. CAMERA DEI DEPUTATI Ripartizione Nord e Centro America - Electoral College of North and Central America