Un interessante Memorandum di Intesa tra Italia e Brasile in materia di sanità e scienze mediche firmato nell’ormai lontano 2008 e di cui non si conoscono gli effetti concreti per i due Stati, per le loro istituzioni mediche e per i cittadini. Ho ritenuto quindi utile e necessario interrogare i ministri della Salute e del Lavoro per capire meglio quali siano stati i risultati dell’importante Accordo.

L’accordo (definito Memorandum di Intesa) riconosceva l’importanza della salute della popolazione dei due Paesi e della salute pubblica e verteva sulla volontà dei due Paesi di sviluppare una fruttuosa collaborazione tra i rispettivi Paesi nel campo della salute e delle scienze mediche e sulla riconosciuta necessità di lavorare congiuntamente per la prevenzione, per la lotta contro le malattie, la promozione della salute, lo sviluppo e la modernizzazione dei servizi sanitari, l’utilizzo delle nuove tecnologie, e la capacità di utilizzare le risorse umane. A quei tempi mi era sembrato una lodevole iniziativa che avrebbe potuto – se sviluppata e realizzata con efficienza e serietà – migliorare le basi e i metodi di cooperazione tra le Parti nel campo della salute e della medicina. I campi di cooperazione avrebbero in base all’accordo interessato obiettivi in materia di: riforme finanziarie ed economiche nel campo della salute pubblica; sviluppo tecnologico e apparecchiature sanitarie; tecnologie dell’informazione e della Comunicazione (TIC) applicate alla salute; prevenzione e controllo del cancro da tabagismo ed abuso di farmaci psicotropi, stupefacenti ed oppiacei; gestione ospedaliera; ricerca biomedica e scambio di informazione sui farmaci, compresi quelli basati sulle biotecnologie e i vaccini; salute ambientale; salute dei lavoratori; salute e sviluppo sostenibili. Vista quindi l’importanza dell’accordo per un proficuo e duraturo sviluppo dei rapporti tra Italia e Brasile in materie e campi così importanti per le rispettive popolazioni, ho deciso di interrogare i ministri della Salute e del Lavoro, entrambi coinvolti nella stesura dell’accordo e nella sua operatività, chiedendo loro con quali modalità il Memorandum di intesa tra Italia e Brasile succitato è stato realizzato, quali sono stati i settori prioritari della collaborazione, le attività svolte e i relativi costi, quali sono state le modalità e i tempi di svolgimento delle attività congiunte e delle altre forme di collaborazione durante la vigenza del Memorandum di Intesa, quali sono i contenuti del programma di valutazione e monitoraggio dei risultati ottenuti, quali sono stati infine gli effetti concreti ottenuti dalla realizzazione del Memorandum di Intesa rispetto agli obiettivi che lo stesso accordo aveva prefissato. Ovvio che l’improvvisa interruzione della legislatura renderà quasi impossibile una tempestiva risposta e una presa di responsabilità da parte del Governo, purtuttavia ho sollevato l’importante questione che – se rieletto – non mancherò di perseguire nella prossima legislatura