26 Paesi in quattro Continenti, con l'esclusione dell'Asia, 98 sedi operative, oltre 300 insediamenti tra uffici provinciali, zonali e corrispondenze: questo il quadro territoriale di riferimento del Patronato INCA CGIL all'estero, in cui operano quotidianamente 160 esperti per risolvere i problemi dei nostri connazionali, insieme a numerosi collaboratori.

"Ogni anno assistiamo oltre 200.000 persone che si presentano ai nostri sportelli" fa presente Giuseppe Peri, il nuovo responsabile del Patronato INCA all'Estero, ringraziando gli operatori INCA all'estero per l'impegno con il quale hanno affrontato una complessità di situazioni determinate negli ultimi due anni dall'emergenza della pandemia da Covid 19 . (video: https://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=3020 ) "Sono stati anni particolarmente duri e pesanti per ii patronato, unico presidio di prossimità rimasto aperto ai nostri connazionali, con la chiusura delle sedi istituzionali italiane presenti all'estero, per dialogare direttamente in un momento così complicato, in cui tantissimi perdevano il lavoro, e c'era, quindi, il problema di assicurare loro la sopravvivenza. La presenza del patronato nelle varie strutture all'estero ha rappresentato, quindi, un presidio importante nel dare assistenza. Grazie, infatti, alla rete dei contatti dei nostri uffici da cui arrivavano le informazioni che ci hanno permesso di avere il polso della situazione su quanto stava succedendo fuori dall'Italia, siamo riusciti a confrontarci con le istituzioni di riferimento in Italia, riuscendo così a trovare soluzioni. Anche su questioni mai affrontate in precedenza, come per i vaccini, a cui i nostri connazionali non riuscivano ad accedere in tanti Paesi nel mondo, soprattutto in America Latina", stigmatizza Peri. "Un' esperienza complessa che ancora, purtroppo, si trascina, ma anche una sfida importante che ha fatto sì che, nonostante i detrattori degli istituti di patronato, che continuano ad esserci sia in Italia che all'estero, ha messo in evidenza il fondamentale ruolo dei Patronati, riconosciuto anche dallo stesso Presidente della Commissione di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, Sen. Nannicini. Sicché è nostro impegno prioritario oggi continuare a rafforzare soprattutto le sedi estere". - Attraverso quali iniziative ? " In questa direzione la presidenza dell'INCA, il Presidente Michele Pagliaro, molto sensibile ai temi della presenza del Patronato all'estero, ha individuato la modifica di alcuni assetti organizzativi per il rafforzamento della nostra presenza all'estero dettata dalla coesistenza dell'emigrazione storica con una sempre cospicua emigrazione di giovani che vanno all'estero per varie ragioni. Una nuova sfida che ci impone di cambiare il nostro modo di essere presenti nelle sedi all'estero: di qui la nomina di nuovi Presidenti in varie strutture ed un giro di verifica in loco di alcune realtà, a partire dal rapporto tra i nostri uffici ed i connazionali che vivono lì, che continuerà nei prossimi mesi. Lo scorso mese siamo stati in Inghilterra, dove la Presidenza è stata affidata ad una componente del collegio di Presidenza, Anna Bilato, responsabile della Previdenza dell'INCA Nazionale. Successivamente siamo andati a Bruxelles, dove ha sede la nostra associazione transnazionale Itaca, il cui compito è creare condizioni ottimali nel favorire l'aggregazione tra gli italiani presenti nei vari Paesi con iniziative culturali, sociali, formative...al di là dell'aspetto specifico dell'attività di patronato. Alla Presidenza dell'Associazione è stata eletta la compagna Valeria Ferrazzo dell'area internazionale dell'INCA. Siamo stati, inoltre, Francia, dando anche lì un nuovo impulso, un nuovo assetto, in un Paese dove vivono oltre 500.000 connazionali. Il nuovo Presidente dell'associazione francese è Mauro Soldini, anche lui componente del collegio di presidenza dell'Inca nazionale. Subito dopo la pausa estiva andremo in altri Paesi. E Peri annuncia "Nuove Presidenze in Austria, in Spagna in Romania e negli altri Paesi in virtù di questo nuovo importante impulso dato dalla Presidenza del patronato. Il fatto che i componenti del collegio di presidenza siano sul campo nei vari Paesi ci incoraggia e ci dà una ulteriore spinta. Ciò significa, infatti, che c'è un grande interesse del collegio di presidenza rivolto agli italiani all'estero e dimostra una grande sensibilità della presidenza fare in modo che siano presenti anche fisicamente nel rapporto con le nostre associazioni estere e con i connazionali che hanno bisogno di essere assistiti e tutelati in un modo diverso. Direi più complessivo ed immediato rispetto al passato ed avendo piena conoscenza delle problematiche che il nostro Paese attraversa, grazie alle più' immediate sinergie con il Patronato in Italia. Le faccio un esempio: nonostante si sia appena insediato alla Presidenza dell'INCA in Francia con Mauro Soldini abbiano uno scambio quotidiano sulle problematiche che si pongono giorno per giorno. Sicché ci sono tutte le condizioni per fare un buon lavoro!" sottolinea il responsabile delle sedi estere del Patronato INCA CGIL che rileva come l'iniziativa della Presidenza sia stata molto apprezzata sia in Italia che all'estero fra le nostre comunità. Nel prossimo futuro si prevedono altre novità riguardo alle sedi estere ? "Il nostro impegno è allargare ulteriormente la nostra presenza in alcuni Paesi, stiamo aprendo altri uffici dove ci sono insediamenti industriali importanti, penso alla Germania, alla Francia, dove rafforzeremo la nostra presenza in virtù del fatto di poter dare un'assistenza ancora più efficace ai nostri connazionali all'estero." Inoltre, "Non ultima e non secondaria la nostra presenza anche in terra d'Africa. Siamo presenti in Marocco, in Tunisia, in Senegal, Paesi da cui proviene una cospicua immigrazione in Italia e che poi, dopo anni, ritorna nel Paese di origine. avendo bisogno di assistenza per le pratiche relative al periodo di lavoro trascorso in Italia. L'ottimo scambio di lavoro e di attività che intercorre, poi, con l'area internazionale della Cgil ed il suo responsabile Salvatore Marra, ci permette di lavorare ancora meglio in Paesi dove coesistono difficoltà oggettive, per cui la presenza della Confederazione è un aspetto assolutamente importante. D'altra parte, nei vari Paesi in cui siamo presenti manteniamo ottime relazioni con le associazioni e con i sindacati locali. Ill mondo dell'associazionismo - ha sottolineato Peri - è fondamentale per tutelare al meglio i nostri connazionali all'estero od i lavoratori immigrati che si presentano ai nostri sportelli nei Paesi in terra d'Africa e che chiedono di essere tutelati. Un bisogno di tutela che emerge in maniera forte" Si prevedono novità nell'ambito delle relazioni con il Ministero del Lavoro o con il Dicastero degli Affari Esteri per quanto riguarda gli italiani all'estero ? Mi riferisco, in particolare al dibattito sulla Convenzione fra il Maeci ed i Patronati ! "Finalmente, si è in dirittura d'arrivo !" annuncia l'esponente del Patronato, che spiega " Abbiamo avuto una interlocuzione continua, anche nei mesi passati, sul Protocollo per fare in modo che la Convenzione di ventennale memoria fra il Ministero ed i Patronati, grazie alla sensibilità del Direttore Generale per gli Italiani all'Estero, il Ministro Plenipotenziaria Luigi Vignali perché si arrivasse ad una concreta definizione degli aspetti più tecnici. E nei giorni scorsi eravamo quasi arrivati alla firma del Protocollo. Naturalmente, è per noi fattore rilevante l'attenzione che il Ministero degli Affari Esteri ripone nei confronti degli Istituti di Patronato presenti all'estero, che rappresentano la principale 'antenna' sulle problematiche dei nostri connazionali all'estero. Ed il rapporto diretto fra i Patronati e le sedi consolari e delle Ambasciate diviene, quindi, importantissimo. Essere arrivati alla firma di questa Convenzione significa, dunque, che siamo in presenza di una giusta sensibilità rispetto a temi così determinanti per gli italiani all'estero. Purtroppo, però, la crisi politica di questi ultimi giorni potrebbe far rinviare la firma della Convenzione ai mesi successivi alle elezioni del prossimo Governo, con la speranza che la nuova compagine governativa abbia la sensibilità dimostrata finora e che riprenda il filo della discussione. Da parte nostra, come Patronati, faremo in modo di stimolare l'attenzione del Ministero riguardo al proseguimento delle attività, tenendo presente il lavoro fino ad oggi condotto per arrivare alla firma del Protocollo, perché i nostri connazionali possano essere tutelati al meglio". Nell'incontro che i Patronati hanno avuto con il Ministero del Lavoro e Welfare e gli Istituti referenti, ovvero l'INPS e l'INAIL, è stata avanzata l'opportunità di un ampliamento delle attività dei Patronati. Lei poc'anzi accennava alle molteplicità dei servizi che l'Associazione transnazionale ITACA può offrire alle nuove mobilità in sinergia con il Patronato INCA e/o con la stessa CGIL, si tratta di una prima risposta a quelle esigenze ? Premesso che sia la presidenza dell'INCA che la stessa Presidente di ITACA prevedono un rilancio dell'Associazione ITACA, che ha la possibilità di raggiungere con maggior facilità, capillarmente, la nuova emigrazione, per fornire servizi tanto nuovi quanto essenziali all'odierna mobilità. Servizi utili sia in una fase di pre-partenza che una volta giunti nei Paesi esteri. E che spesso richiedono strumenti diversi da quelli che il Patronato fornisce, come l'assistenza di tipo fiscale. E ciò sarà possibile allargando gli orizzonti dell'associazione, al di là della normativa che regola gli Istituti di Patronato. Quanto allo specifico della sua domanda, vorrei sottolineare che, naturalmente, l'evoluzione delle esigenze impone al Ministero del Lavoro l'adattamento di normative per permettere ai Patronati di dare una risposta a tali necessità. In questo senso, devo però dire che abbiamo registrato una nuova sensibilità da parte del Ministero del Lavoro. A partire dal Ministro Orlando che è intervenuto, nei giorni scorsi, alla presentazione del Testo di riforma dei Patronati da parte del Presidente della Commissione bicamerale di controllo degli enti gestori previdenza assistenza. I patronati del CEPA sono, quindi, pronti ad impegnarsi ulteriormente per tutelare al meglio i diritti degli italiani in Italia ed all'estero, essendoci le condizioni per lavorare proficuamente". Anche in questo caso, però, "la crisi politica è intervenuta ad interrompere un dialogo positivo che ci auguriamo di riprendere come è stato in questi ultimi anni, nonostante la pandemia" afferma il responsabile delle sedi INCA all'Estero, ricordando come sia stato possibile intervenire immediatamente a fronte di esigenze del tutto nuove ed importanti per la tenuta sociale delle comunità all'estero grazie ad un rapporto costante e diretto con il Ministero del Lavoro da parte dei Presidenti dei Patronati del CEPA che hanno così potuto assicurare tutela e sostegno ai nostri connazionali oltrefrontiera. Fondamentale, dunque, anche in questo caso la presenza dei Patronati come presidio di legalità'." conclude il coordinatore delle sedi Estero del Patronato INCA CGIL, Giuseppe Peri, chiudendo l'intervista con Italiannetwork/Italialavorotv. (29/07/2022- M.Ferrante- ITL/ITNET)