ROMA – “Il Partito Democratico si impegna affinché la vita dei nostri connazionali all’estero migliori e intende continuare a coinvolgere tutte e tutti nel rilancio del nostro sistema-Paese, con una visione globale di diritti, servizi e opportunità”. Su questa considerazione si centra il programma elettorale 2022 del Partito Democratico
per la comunità italiana nel mondo che prevede 5 punti. Il primo punto è volto, attraverso investimenti nella rete consolare, a promuovere una digitalizzazione inclusiva che dia servizi di qualità e accessibili a tutte e tutti. Previste inoltre nuove assunzioni di personale per la rete consolare e il rafforzamento della rete dei consoli onorari. Nel programma si propone inoltre una revisione della norme legate all’iscrizione AIRE con l’introduzione di un regime di iscrizione transitorio che consenta di garantire alcuni servizi consolari essenziali fuori dal quadro AIRE. Si parla anche di garantire sia l’assistenza sanitaria ordinaria in Italia agli iscritti AIRE fino a 60 giorni annui non continuativi, nei primi tre anni di permanenza all’estero, sia la sussidiarietà dei servizi al cittadino con l’attuazione della nuova convenzione con i Patronati. Al centro dell’attenzione anche la semplificazione e al rivisitazione del sistema di gestione delle pensioni all’estero e la rimodulazione del carico fiscale sugli Italiani residenti all’estero, con abolizione dell’IMU sulle prime case in Italia e della tassa sui rifiuti, ed esenzione dal canone RAI. Segnalata anche l’importanza del riacquisto della cittadinanza italiana per chi l’ha persa per naturalizzazione nel Paese di residenza. Al secondo punto del programma si parla della riforma della rappresentanza dei connazionali nel mondo con l’introduzione di misure che mettano in sicurezza il voto all’estero, migliorino le funzioni e le forme dei Comites dotandoli di personalità giuridica e aboliscano l’inversione dell’opzione di voto per la loro elezione. Previsto anche il rafforzamento del Cgie riportando il numero dei consiglieri a quello originale. Al punto tre del programma troviamo la tutela della lingua italiana, attraverso la destinazione di più risorse alle scuole italiane all’estero e il riconoscimento di maggiore sussidiarietà nell’elaborazione delle strategie di promozione e di insegnamento dell’italiano, semplificando e facilitando la tempistica delle erogazioni dei contributi e di presentazione dei progetti, nonché allargando la gestione nell’elaborazione strategica dei Piani Paese. Si parla anche di garantire sostegno all’informazione italiana all’estero, stampa , tv e radio, e della promozione dei progetti del “turismo delle radici” e del “turismo di ritorno” come strumenti concreti di rafforzamento del legame culturale tra le comunità nel mondo e il nostro Paese. Fra le altre tematiche trattate l’inserimento della storia dell’emigrazione italiana nei curricula scolastici italiani e la creazione di incentivi e borse di studio, prestiti d’onore e finanziamenti per promuovere i programmi di scambio e mobilità internazionale. Al quarto punto del programma si parla del potenziamento dell’anagrafe pubblica di ricercatrici e ricercatori italiani all’estero, del finanziamento delle collaborazioni bilaterali o transnazionali tra ricercatori italiani in Italia e all’estero, nonché di valorizzare e riconoscere in ambito legale, economico e sociale i titoli di studio. Nel quinto punto, dedicato all’ internazionalizzazione e promozione del sistema Italia, troviamo proposte per favorire il rientro del nostro Paese delle competenze professionali, come ad esempio la rimodulazione degli incentivi per promuovere il rientro dei connazionali all’estero. Si parla anche del rilancio della rete dei Talenti per il Sud, del rafforzamento della rete delle Camere di Commercio italiane nel mondo e della promozione di incentivi per realizzare scambi e tirocini retribuiti presso aziende italiane e straniere. (Inform)