di Fabio Porta (candidato alla Camera dei Deputati) - Mentre alcuni partiti hanno speso cifre folli tappezzando le strade delle città e le finestre degli autobus con i loro manifesti elettorali e mentre altri hanno preferito scatenare una campagna elettorale all’insegna dell’odio e delle fake-news,

il Partito Democratico in Sudamerica ha scelto la strada del confronto e del dialogo. Forse un modo antico di fare politica, organizzando assemblee e incontri con le nostre collettività e preferendo il tradizionale porta a porta o il passaparola tra amici, ma sicuramente il modo più serio ed efficace di fare politica. Questo grazie ai nostri sei candidati, tutti espressione autentica e autorevole della grande comunità degli italiani del Sudamerica: al Senato Mario Sebastiani e Andrea Matarazzo, che oltre a rappresentare due delle più grandi collettività italiane al mondo, quella di Buenos Aires in Argentina e San Paolo in Brasile, possono vantare un curriculum professionale e imprenditoriale di tutto rispetto, oltre che una proiezione sociale e politica che li ha resi nel corso degli anni personalità apprezzate e stimate anche oltre i confini nazionali. Alla Camera quattro degni esponenti delle collettività italiane del Sudamerica; avremmo voluto dare spazio a candidature provenienti da altri importanti Paesi, come il Cile, il Peru, la Colombia o l’Ecuador, dove vivono importanti comunità italiane e dove il Partito Democratico può contare su importanti riferimenti. La riduzione del numero di candidature ci ha portato a individuarne solo quattro, espressive di Argentina, Brasile, Uruguay e Venezuela. Due donne e due uomini profondamente legati al nostro associazionismo, ai patronati, ai Comites, alla vasta rete di relazioni e contatti che caratterizzano queste grandi collettività. Antonella Pinto in Venezuela, Salvatore Finocchiaro in Argentina, Filomena Narducci in Uruguay e – più modestamente – il sottoscritto in Brasile, non hanno bisogno di presentazioni nei loro rispettivi Paesi e sono anche loro conosciuti e stimati fuori dai rispettivi Paesi; persone impegnate da sempre a fianco dei nostri connazionali, in maniera seria e permanente e non personaggi da buttare in campo in campagna elettorale come specchietti per le allodole alla ricerca di un facile consenso. Ma la vera forza di questa candidature è il Partito Democratico, l’unico partito italiano ad essere presente e organizzato ovunque nel mondo, l’unico negli anni scorsi ad avere tradotto in risultati il suo impegno a favore degli italiani nel mondo, con proposte e risorse concrete messe a disposizione del potenziamento del servizio consolare, della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, del turismo delle radici o dell’internazionalizzazione attraverso il potenziamento della rete delle camere di commercio italiane all’estero. Un partito serio e strutturato, che con centinaia di parlamentari darà forza ai nostri eletti all’estero per continuare e rafforzare questo impegno dentro e fuori le istituzioni italiane; una grande differenza rispetto a quei movimenti locali che non potranno mai contare su alcun sostegno determinante in Parlamento, continuando a caratterizzarsi per l’assenteismo dei loro parlamentari o la demagogia delle loro proposte, quando non addirittura per i vergognosi brogli che hanno infangato e messo in pericolo il diritto di voto degli italiani all’estero. E’ per questi motivi che vi invitiamo gli italiani del Sudamerica a votare subito e con convinzione, dando fiducia al Partito Democratico e ai suoi candidati.