Sulla promozione del Made in Italy: “Non è un prodotto da vendere, ma un sistema socio-culturale da valorizzare” ROMA – Il senatore del Partito Democratico Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione Africa, Asia, Oceania, Antartide, è intervenuto oggi in aula per ribadire la posizione di opposizione del suo partito al governo Meloni.

“Non voterò la fiducia al Suo governo, anche se ho apprezzato il suo brevissimo accenno alle comunità italiane nel mondo e all’importanza dell’insegnamento della lingua italiana. Mi permetta di notare, però, che la Sua affermazione ha bisogno di essere riempita di contenuti”, ha esordito il senatore Giacobbe sottolineando che: “Gli italiani nel mondo hanno sempre rappresentato una grande risorsa per l’Italia, facilitando, fra le tante altre cose, l’accesso alle nostre aziende a importanti mercati. Con duro lavoro e sacrifici questi italiani, oggi, sono integrati nelle società in cui vivono e spesso ricoprono importanti cariche e ruoli decisionali. Abbiamo 80 milioni di italiani nel mondo che sono i veri ambasciatori del Made in Italy ed i migliori partners per la promozione del sistema Italia”. Per questo, secondo Giacobbe, “È necessario investire sulle nostre comunità, coinvolgendole nei vari livelli dello sviluppo economico anche attraverso progetti di partenariato che utilizzino la rete di professionalità, competenze e conoscenze costruite nei nuovi Paesi di residenza, anche da tanti giovani emigrati che per scelta o costrizione esprimono all’estero il loro potenziale, eccellendo”. Senza dimenticare, poi, “I tanti ricercatori nel mondo, autori di progetti che di italiano, purtroppo, portano solo i loro cognomi e che potrebbero ritornare per aiutare il nostro Paese a eccellere sempre di più nell’innovazione tecnologico-scientifica. Ma per fare ciò, occorre creare condizioni di lavoro competitive rispetto al mercato internazionale”. Nel suo intervento, il Senatore si è poi focalizzato sul Made in Italy e sul Turismo di Ritorno che, prima della pandemia, rappresentava il 15% del totale delle presenze annue in Italia. “È ora che ci siano investimenti decisi e concreti su questo settore – ha spiegato -. I nostri figli e nipoti, generazioni diverse di italiani nel mondo, vogliono riscoprire le loro origini, la loro cultura e la loro lingua. Questi sono tutti fattori che del Made in Italy rappresentano l’essenza e che meritano investimenti diretti a diffondere lo studio dell’italiano all’estero; a sostenere associazioni, organizzazioni comunitarie italiane, e istituzioni attive in ogni angolo del pianeta per promuovere la nostra cultura; a incentivare e facilitare gli scambi culturali, professionali e sociali”. Nel Made in Italy, infine, secondo il senatore Giacobbe, rientrano anche le problematiche relative agli uffici pubblici ai quali accedono stranieri e italiani all’estero. “Uffici, come quelli consolari, che necessitano di sostegno, di essere rinforzati per assicurare diritti di cittadinanza che la nostra Costituzione garantisce, senza discriminazione alcuna, a tutti gli italiani. A prescindere se risiedano in Italia o all’estero”. “Il Made in Italy – ha concluso il senatore del Pd – non è solo un prodotto da vendere. Ma un complesso sistema socio-culturale attraverso il quale rilanciare il Paese e la sua economia. Un sistema fatto di donne e di uomini che vivono anche al di fuori dell’Italia e che vanno non abbandonati, ma sostenuti nell’interesse degli italiani e dell’Italia tutta”. (Inform)