BOLOGNA - La valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano romagnoli nel mondo è legge. L’Assemblea legislativa di Regione Emiliano-Romagnoli nel Mondo ha espresso parere favorevole alla proposta dei consiglieri Marco Fabbri (Partito democratico) e Valentina Stragliati (Lega),
rispettivamente presidente e vice presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, che istituisce dunque la “Giornata degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo”. La nuova normativa modifica la legge regionale 5 del 2015 in materia di “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione” grazie a un percorso condiviso con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e le varie realtà che la compongono: dalle associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo agli enti locali e alle associazioni di promozione sociale presenti sul territorio regionale. Valorizzare il ruolo e le relazioni tra gli emiliano romagnoli che vivono all’estero proponendo anche l’istituzione, con data 2 luglio, della “Giornata degli Emiliano-Romagnoli nel mondo”, a ricordo dell’emigrazione regionale, per rafforzare l’identità degli emiliano-romagnoli nel mondo e rinsaldare i rapporti con la terra di origine. Sono questi i principali contenuti della legge che ha trovato ampia condivisione. “Il percorso è stato complesso - ha sottolineato Fabbri - ed è maturato in un contesto di profondi cambiamenti sociali. Fondamentale il lavoro della Consulta e di tutti gli ambienti associativi che con essa collaborano. Era necessario imprimere una svolta rispetto al passato e con lo spostamento della Consulta in Assemblea. In sostanza introduciamo correttivi di tipo procedurale come le nomine, maggiore attenzione alla rappresentanza di genere tra i consultori e l’ingresso di nuovi soggetti che possono concorrere alla vita della Consulta stessa, tra cui le associazioni di volontariato e i consorzi dei produttori. Le proposte per la quasi totalità sono state raccolte dalla voce dei 36 consultori. Da sottolineare l’istituzione della Giornata degli emiliano-romagnoli nel mondo nella data del 2 luglio, anniversario dell’affondamento, avvenuto nel 1940, dell’imbarcazione Arandora Star in cui morirono oltre 800 persone per la maggior parte italiani della nostra regione. Tutte le proposte non comportano maggiori oneri per la Consulta e sono volte a potenziare strumenti che hanno riscosso successo tra i nostri concittadini che vivono all’estero”. Stragliati ha aggiunto: “I numeri ci restituiscono un dato significativo: la Consulta ha iniziato a fare bandi nel 2017 e sono stati 200 i progetti finanziati e realizzati dalle associazioni di promozione sociale, enti locali, scuole per un totale di oltre 1.800.000 euro, utilizzati per avviare attività in Italia e all’estero essendo le nostre 90 associazioni capillari e radicate in tutto il mondo. I progetti sono rivolti alla promozione della cultura emiliano-romagnola, a partire dall’arte, alla storia e all’enogastronomia. Nella recente riunione della consulta a Piacenza, che ha visto la partecipazione di 36 consultori abbiamo raccolto le modifiche che portiamo oggi in Assemblea. La legge ridefinisce la platea dei destinatari degli interventi inserendo associazioni di volontariato, fondazioni pubbliche e consorzi produttivi. Con questo nuovo quadro normativo la Consulta potrà accogliere nuove sfide tra cui ‘L’anno del turismo delle radici’ che si svolgerà nel 2024 e avrà sicuramente ricadute positive per il nostro turismo. Auspicio che continuino la collaborazione e il confronto costruttivo che ci hanno permesso di raggiungere questo risultato”. Matteo Daffadà (Pd) ha sottolineato: “Ho fatto parte della Consulta e vengo da un territorio, il parmense, che nel secolo scorso ha assistito a grandi migrazioni. Credo sia stato fatto un lavoro di grande rispetto per chi negli anni ha dovuto lasciare il nostro Paese. Dare continuità a una struttura di questo genere è importante per dare opportunità a chi oggi vive all’estero. Ed è importante da parte di noi tutti consiglieri fare uno sforzo per sostenere chi vorrà creare nuove associazioni. Bene l’introduzione della Giornata il 2 luglio per ricordare le vittime dell’Arandora Star”. Per Luca Cuoghi (Fdi): “La forza di questa proposta non è tanto dare una risposta a chi all’estero sente la nostalgia del passato ma portare un pezzo di Emilia-Romagna nei luoghi dove ora vivono e lavorano i nostri concittadini. Ciò che contraddistingue gli emiliano-romagnoli è il nostro modo di fare ed essere comunità. Ecco perché tante associazioni aderiscano a un progetto come quello della Consulta. Accolgo molto volentieri il lavoro fatto, importante per creare un legame forte e allargare il nostro senso di comunità”. “Con questo lavoro è stata rilanciata un’attività importante dell’Assemblea: ha saputo interpretare bene il ruolo della Consulta valorizzandola sia nei contenuti che nell’attività – ha spiegato Federico Alessandro Amico (ERCoraggiosa) -. Vengono messe allo stesso livello le associazioni di volontariato e l’associazionismo di settore che sono ‘animatori’ di una serie di relazioni tra le comunità degli emiliano-romagnoli all’estero. Bene l’aver caratterizzato il lavoro della Consulta anche sul fronte della parità di genere”. L’assessore alla Cultura Mauro Felicori ha concluso evidenziando: “Questa legge ha potenzialità di sviluppo culturale formidabile. Favorirà le possibilità per gli artisti emiliano-romagnoli di lavorare in Italia, in Europa e nel mondo. La nostra attenzione per gli italiani all’estero e la possibilità di esportare i nostri talenti ed eccellenze deve valere per tutte le filiere. Oggi, oltre a coloro che emigrano per necessità molti scelgono di vivere all’estero per vocazione, per l’evoluzione nel mercato del lavoro e dobbiamo far sì che il cambiamento corrisponda a una crescita della nostra capacità di parlare a questi italiani”. (09/11/2022 aise)