ROMA - “Mattarella ha fatto un significativo richiamo a Egidio Reale. Significativo perché ha sottolineato il momento in cui la Svizzera è stata terra d'asilo per gli esuli del fascismo, per i molti che scappavano da una dittatura. Un passaggio essenziale: la Svizzera è una volontà - lo dico da doppio cittadino - una lezione che dovremmo apprendere”.
A dirlo è Toni Ricciardi, deputato Pd eletto in Svizzera, commentando per la Radiotelevisione Svizzera la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Le relazioni tra i nostri Paesi sono buone, con l'eccezione di alcuni dossier critici che riguardano la parte italofona del Ticino e che creano delle tensioni – ha aggiunto ancora Ricciardi -. La Svizzera è un importante partner economico che ha grande capacità di incidere nel contesto geopolitico italiano e internazionale e, per questo, dobbiamo contribuire a rafforzare e allargare il quadro di cooperazione. Nella società della percezione dobbiamo dire chiaramente che la Svizzera non è un Paese piccolo, dove non ci sono problemi e dove tutti sono felici ma un interlocutore fondamentale di vitale importanza per le nostre sorti economiche, come noi lo siamo per loro su molti dossier. Si tratta del concetto di concordanza. In questo senso, la maniera in cui risolveremo i problemi nel quadro Horizon sarà decisiva per il futuro dei nostri rapporti: per noi sarà fondamentale che la ricerca italiana - che arranca - stringa rapporti di collaborazione con il mondo propulsivo e innovativo della ricerca svizzera. Questo, al netto delle questioni fiscali e commerciali, sarà un tema cruciale”. Quanto alla fiscalità dei frontalieri, cioè "80 mila persone che danno un contributo decisivo al benessere di Italia e Svizzera", Ricciardi ha aggiunto: "c'è la volontà di intervenire". Il deputato ha quindi ricordato di aver "depositato con la collega Lia Quartapelle, responsabile esteri del Pd, una proposta di legge per accelerare la procedura. La settimana scorsa il governo ha portato in cdm la questione e stiamo attendendo che vengano coinvolte le commissioni competenti esteri e finanze. Si tratta del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri tra i due paesi, unitamente al Protocollo aggiuntivo, allo scambio di lettere dei due Paesi ed al protocollo di modifica della Convenzione tra Italia e Svizzera contro le doppie imposizioni. Sono testi importanti per regolare talune questioni in materia di imposte su redditi e patrimoni e sottoscritti il 23 dicembre 2020". Secondo il parlamentare dem, dunque, c'è "tutta la volontà di accelerare e dare prosieguo al lavoro sul dossier avviato dallo scorso governo. Cerchiamo di risolvere rapidamente. L'attenzione della politica è molto alta: faremo da pungolo per una soluzione la più ampia e condivisa possibile". "Per il Pd il nuovo accordo fiscale contro le doppie imposizioni dei frontalieri tra Italia e Svizzera deve essere approvato unitamente al memorandum d’intesa sottoscritto tra Mef, Sindacati e Comuni di frontiera. Ma sia chiaro", ha concluso, "per noi si riparte dal lavoro della scorsa legislatura senza svuotare i contenuti dell’intesa”. (29/11/2022 aise)