ATENE - Osservando la realtà passata e presente con differenti occhi, possiamo far discutere e riflettere insieme gli adolescenti di culture diverse, sviluppando una sensibilità comune? Possiamo “leggere” ciò che sta intorno a noi con altri sensi?

È quello che è avvenuto ad Atene durante la seconda tappa del progetto di scambio culturale “-1+4=6 Conoscenza e valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale in Grecia, Spagna e Magna Grecia”, conclusasi il 21 novembre scorso con la partecipazione di giovani greci, italiani e spagnoli. La visita ad Atene segue quella effettuata a Sciacca lo scorso marzo, dove i nostri ragazzi hanno potuto godere dell’ospitalità delle famiglie saccensi e sono stati guidati in attività di conoscenza del patrimonio culturale materiale e immateriale del territorio agrigentino dai professori Alida Alessi, Angela Di Bona e dalla dirigente scolastica Giuseppa Diliberto del Liceo E. Fermi di Sciacca (Ag). Questa volta, gli studenti del Liceo scientifico E. Fermi e della Scuola Italiana di Madrid sono stati ospiti delle famiglie della Scuola Italiana di Atene, che hanno aperto le loro case… e i loro cuori. Quattro notti e cinque giorni, dal 17 al 21 novembre, vissuti pienamente sia a livello culturale ed è ciò che ci si aspetta da un progetto scolastico sia dal punto di vista della crescita umana e relazionale. La capacità di riflessione, la socialità e le emozioni hanno riempito questi giorni. Le giornate di studio hanno avuto inizio il 18 novembre scorso presso l’Istituto Italiano di Cultura di Atene, grazie al direttore Francesco Neri che ha offerto i locali e il contatto con il regista Dimitris Makris, autore del documentario “Qui Politecnico” sulla rivolta degli studenti universitari del Politexnio di Atene il 17 novembre 1973 e oratore di ineguagliabile spessore umano e professionale. Gli studenti, dopo aver presentato i Fatti del Politecnico e aver assistito alla proiezione del documentario, hanno posto delle domande al regista. E conoscendo i fatti del 1973 ci si è posti la domanda: “noi giovani possiamo essere attori di cambiamento, oggi come allora, e in che modo?”. Si è aperto un interessante dibattito, a cui è seguita una sessione di lavori in gruppi misti tra gli studenti delle scuole ospiti dell’evento. Il pomeriggio è proseguito con una visita al Politecnico di Atene, dove ancora era possibile trovare murales e tracce della giornata precedente di commemorazione, con fiori sulle cancellate e manifesti appesi ai muri della scalinata centrale. A seguire una visita al quartiere di Exarchia e al centro di accoglienza immigrati, con pranzo incluso a offerta libera. Ad attendere i giovani c’era un testimone d’eccezione, che aveva preso parte alla rivolta studentesca del 17 novembre 1973 e che ha raccontato vari episodi e avvenimenti interni all’Università nei giorni del Politecnico, rispondendo alle numerose domande degli studenti. Una prima giornata di lavori intensa e proficua, a cui è seguita una serata libera di conoscenza nelle famiglie ospitanti. Il giorno seguente, 19 novembre, gli studenti hanno visitato il Museo tattile del Faro, facendo un’esperienza immersiva nel senso del tatto per la conoscenza di reperti archeologici, prerogativa di coloro che sono privati del senso della vista. La possibilità di “toccare con mano” capolavori dell’arte e dell’archeologia, che normalmente sono solo visibili al pubblico con il senso della vista, ha aggiunto un’altra dimensione nella conoscenza del patrimonio culturale della Grecia e maggiore intensità alla visita del sito. Tale esperienza di consapevolezza della disabilità e dell’importanza dell’accesso alla cultura per tutti, è stata molto formativa e vissuta con intensità dagli studenti. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita al Museo e al sito archeologico dell’Acropoli, con la guida esperta dell’archeologa Emeri Farinetti, mamma di una studentessa della Scuola Italiana di Atene partecipante al progetto di scambio a Sciacca. E Atene ha regalato un momento indimenticabile: il sole al tramonto sull’Acropoli che ha riscaldato i resti del passato e i cuori dei giovani di oggi. La giornata del 20 novembre è iniziata con la visita del monastero di Daphni, che, con le sue stratificazioni architettoniche e i suoi mosaici bizantini, è stato inserito nel 1990 nell’elenco del Patrimonio Unesco, ed è proseguita alla città di Eleusi, capitale europea della cultura 2021 (spostata per emergenza COVID al 2023). Qui ancora una volta passato e presente si incrociano. Prima è stata presentata agli studenti la faccia “moderna” di città industriale deturpata dalla mano dell’uomo, attraverso una passeggiata sul lungomare di Eleusi. Si è posta l’attenzione alla rivalutazione degli spazi industriali dismessi e alla salvaguardia del patrimonio paesaggistico di Eleusi, attraverso la visita ad una mostra fotografica promossa dal comune. Alla faccia disorientata della moderna Eleusi si è contrapposta con forza l’antica Eleusi, quella storica, che affonda le radici nel mito greco e nella ritualità mistica della processione, lungo la via sacra, che celebra, ancora oggi, i misteri di Eleusi. Con in bocca il sapore del pane sacro, distribuito alla fine della cerimonia religiosa, si è rientrati ad Atene dove, in una taverna tipica del quartiere Psirri nel centro storico, erano ad attendere i ragazzi le famiglie ospitanti per la cena di saluto. Tra racconti dell’esperienza di accoglienza e danze tradizionali, si è giunti alla fine di questa seconda tappa del progetto, tra abbracci e promesse di arrivederci presto a Madrid! Si ha, così, l’impressione che l’avventura di scambio culturale non finisca e i segni che ha lasciato restino e si rinnovino ogni volta, superando le distanze. È il sogno dei giovani e dei docenti che hanno proposto questo progetto. La Scuola Italiana di Atene ha ringraziato “caldamente” le famiglie ospitanti, i dirigenti scolastici Emilio Luzi, Massimo Bonelli e Giuseppa Diliberto, la DSGA della Scuola Italiana di Atene Francesca Caracciolo ed il tecnico Valentina Bottazzi, i docenti Fabio Fussi della Scuola Italiana di Madrid, Alida Alessi e Angela Di Bona del Liceo Scientifico E. Fermi di Sciacca, Anna Terminello e Alexandros Kostas Tousias della Scuola Italiana di Atene, senza cui tutto il lavoro svolto con e per gli studenti non sarebbe stato possibile. (01/12/2022 aise)